San Valentino

Coppia: l’amore ideale? Meglio a distanza

Se ciascuno vive per conto proprio, e non proprio vicinissimo, si conservano spazi individuali che fanno bene all'amore

Due cuori e una capanna? Niente affatto: è molto meglio se ciascuno conserva una casa propria, possibilmente ad un centinaio di chilometri dall'amato bene. Del resto, dove sta scritto che l'amore implichi necessariamente una convivenza stretta e continua? Vivere insieme non sembra più un must per gli innamorati del Terzo Millennio: l'ideale è vedersi una volta a settimana, o anche ogni due, e vivere in modo indipendente in città diverse. Per incontrarsi si sceglie di solito un luogo di incontro a metà strada, facilmente raggiungibile per entrambi, per una relazione senza dover convivere e condividere troppo.

Nei Paesi anglosassoni le coppie che scelgono di vivere un rapporto a distanza hanno un nome particolare: "living apart together". Molti di loro sono pronti a sostenere che una relazione di questo genere non ha solo lati negativi: ad esempio, può offrire ai partner l'esperienza di rafforzare il proprio rapporto restando uniti al di là di ogni ostacolo. Quando ci si ama davvero, infatti, si resiste alle tentazioni che vengono da nuovi incontri e si impara a tener duro nei momenti di tristezza, quando si sente la mancanza della persona amata. La lontananza, poi, alimenta la voglia di rivedersi e fa condividere con maggiore intensità tutto quello che si è fatto nel tempo che si è trascorso lontani. Una unione di questo tipo, naturalmente, funziona e può durare se i due partner sono autonomi, con una buona autostima e sono soddisfatti entrambi della loro vita. Ha poche probabilità di successo, invece, quando si tende a far ruotare tutto intorno al proprio compagno, se ci si sente insicuri, si soffre di gelosia e non si riesce a compensare con attività gratificanti i momenti in cui si è soli.

Al tema dell’amore a distanza è stato dedicato uno studio, intitolato “Long Distance Lovers”, realizzato dall’Osservatorio C-Date con un questionario proposto a 1000 italiani di età compresa fra i 18 e i 65 anni. Tra i risultati emersi dal sondaggio si è registrato che, certo, la tecnologia aiuta: grazie alla diffusione di Internet, di app, social network e strumenti di messaggistica, tenersi in contatto e in video-contatto è diventato molto facile. Il popolo dei cosiddetti Long Distance Lovers, ovvero delle persone che vivono la loro storia d’amore a distanza, con uno o talvolta più partner., è in continua crescita: vivono così, o si sono trovati in questa situazione negli ultimi due anni almeno per qualche periodo, circa 6 single su 10. Si tratta in prevalenza di uomini over 50 e di donne con più di 35 anni, single o divorziati (58%), con una maggior diffusione nei piccoli centri e in provincia.

Sempre secondo quanto emerge dall’indagine, i Long Distance Lovers si incontrano, nel 20% dei casi, in media una volta alla settimana, oppure una volta ogni due o tre settimane (10% delle risposte). Una coppia su venti (6%) si incontra invece una volta al mese. In oltre la metà dei casi (per la precisione nel 59%) ci si incontra a metà strada, in una città facilmente raggiungibile per entrambi i partner e generalmente (50% delle coppie a distanza) a meno di 100 chilometri di viaggio. Non mancano però i casi di spostamenti molto lunghi: in una coppia su cinque i due innamorati fanno in media 300 km a testa per vedersi, e in una su dieci la distanza può oscillare fra i 600 e i 1000 km. Come dire: quando c’è l’amore, la distanza non conta.
Tra le città più frequentate dai Long Distance Lovers, Milano è al primo posto, seguita da Bologna e Roma. Quarto posto per Verona, che rimane città d’elezione per gli innamorati, e quinto posto per Firenze.

Ma quali sono le ragioni che spingono sempre più uomini e donne a scegliere, o comunque a sostenere, una storia di amore a distanza? Innanzi tutto il fatto di poter vivere una relazione senza l’onere della convivenza (26%), ma anche la scoperta che il sesso e i momenti di intimità possono risultare più soddisfacenti (15%) senza la monotonia della quotidianità. Per circa il 15%) del campione un rapporto a distanza permette di vivere più intensamente le emozioni, complice l’uso del telefono e il fatto di parlarsi o di scriversi. Per un altro 14%, vedersi una volta ogni tanto consente di lasciare maggiore spazio alle proprie fantasie. Non manca neppure chi considera questo un espediente per frequentare più persone: a sorpresa, questo sembra interessare di più all’universo femminile (12,5% contro 7% degli uomini): chi confessa di farlo, dichiara di comportarsi così per salvaguardare la propria libertà (curiosamente, ancora 12,5% di donne contro 7% di uomini).