Il 2016 è stato un anno positivo sia per il comparto alberghiero in senso stretto, sia per il turismo in generale: uno dei settori chiave dell’economia italiana. Nel corso dello scorso anno si sono infatti registrati aumenti sia per gli arrivi che per la spesa dei viaggiatori, risultati che, di riflesso, hanno comportato un aumento anche del fatturato per le strutture dell’alloggio e della ristorazione.
Secondo il Barometro di Federalberghi, nel corso del 2016, le presenze totali negli alberghi italiani sono aumentate dello 0,9%, risultato di un aumento del 2,4% delle presenze di turisti italiani e di un calo dello 0,5% di quelle di stranieri. Un calo che però non si è riflesso in maniera considerevole sulla spesa degli stranieri nel Paese, cresciuta infatti del 4,4% sul 2015 a 13.775 milioni di euro.
Il saldo tra la spesa degli stranieri in Italia e quella degli italiani all’estero (in crescita del 3% sul 2015 a 7.525 milioni di euro),si è infatti confermato in territorio positivo per 6.250 milioni di euro, riportando un aumento sull’anno precedente del 6,2%.
Gli ultimi dati disponibili sul fatturato delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, relativi al terzo trimestre del 2016, indicano un aumento del 3,8%, risultato di un aumento di simile per entrambe le voci (alloggio +3,8% e ristorazione +3,7% sul 2015). Nel complesso dei primi tre trimestri il fatturato di questo tipo di attività ha invece registrato un progresso di 2,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+2,5% per l’alloggio e +2,1% per la ristorazione). Per quanto riguarda invece gli occupati nel settore alberghiero, l’Osservatorio Federalberghi indica un aumento dell’1%, con una crescita dello 0,6% per i dipendenti a tempo indeterminato e dell’1,5% per quelli con contratto a termine.
I buoni risultati del turismo hanno comportato un buon andamento anche dei settori più vicini, come quello legato alla cultura. Nel 2016 il numero dei visitatori dei musei, dei monumenti e delle aree archeologiche statali è aumentato del 4% (a 44,5 milioni), generando 172 milioni di euro di introiti, il 12% in più rispetto al 2015.