La maggior parte dei lavoratori italiani ritiene che tutte le imprese, soprattutto in un'ottica di industria 4.0, dovrebbero dotarsi di una strategia digitale per tenere il passo della concorrenza e poter quindi mantenere standard alti di competitività. Eppure le imprese italiane appaiono ancora poco preparate alla sfida digitale. È questo, in sostanza, il quadro che emerge dall’ultima analisi condotta da Randstad in 33 paesi tra le Americhe, l’Europa e l’area Asia-Pacifico.
Secondo lo studio, ben il 90% dei 400 intervistati in Italia nel corso dell’indagine ritiene fondamentale una strategia digitale, una quota - più ampia rispetto all’84% della media globale - che pone il nostro Paese all’ottavo posto della classifica dopo il Messico, dove la quota di lavoratori che ritiene importante una strategia digitale si attesta al 95%, il Brasile e il Cile (con il 94%) il Portogallo e l’India (93%), la Malesia e l’Argentina, con il 92%.
Tuttavia solo il 57% pensa che la propria azienda ne abbia già adottata una, contro il 59% della media globale. Questo perché, secondo il 70% dei lavoratori considerati dall’indagine, gran parte delle aziende non dispongono di personale con le competenze adeguate ad avviare un percorso di digitalizzazione (a livello globale questa motivazione viene indicata dal 68% degli intervistati).
Il 67% del campione si sente digitalmente impreparato, tanto che due italiani su tre ritengono necessario un accrescimento delle proprie competenze digitali. In questo senso sono i cinesi a sentirsi meno preparati, seguiti dai malesi, dai turchi e dagli indiani, al contrario gli ungheresi appaiono come i più sicuri dei propri mezzi, seguiti dagli olandesi, dagli austriaci e dagli svedesi.
Ma cosa pensano gli italiani della rivoluzione digitale vera e propria? Quasi la metà è convinta che attività più ripetitive e routinarie potrebbero essere automatizzate. C’è anche un’ampia fetta convinta che una maggiore automazione porterebbe numerosi vantaggi, tra cui una maggiore creatività e un maggior apporto del valore personale.
Sono numerosi anche gli studi secondo cui una maggiore digitalizzazione delle imprese genererebbe vantaggi anche in termini economici. Secondo Boston Consulting, per esempio, le imprese più digitalizzate presentano risultati migliori sia in termini di crescita che di internazionalizzazione, occupazione e produttività. Le aziende con una maggiore propensione a sfruttare questi elementi sono quelle che hanno saputo affrontare meglio le difficoltà derivate dalla crisi.