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Nepal: quattro meraviglie nella patria del Buddha

Nel cuore dell’Asia gli straordinari siti che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità

La terra dove è nato il Buddha: nel cuore dell’Asia e protetto dalle vette himalayane, il Nepal  racchiude al suo interno quattro tesori protetti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, cui fanno da sfondo la fitta jungla del Sud, le vette imponenti del Nord e le grandi vallate dell’Est fanno da sfondo ai quattro gioielli del Nepal.

Si parte dal Sud, con l’area di Lumbini, divenuta sito Unesco nel 1997 per la sua fondamentale importanza nella storia umana. Infatti qui , nel V secolo a.C., nacque Siddhartha Gautama, figlio della regina Maya. Siddhartha prese il nome di Buddha e da lui nacque il buddhismo. Ogni anno sono moltissimi i fedeli che si recano in visita nella zona, considerata una delle quattro tappe fondamentali in cui pellegrinare dai buddhisti.

Safari sull’elefante a Chitwan - Spostandosi a Est nei pressi del confine meridionale si incontra un altro sito protetto da Unesco : il parco nazionale di Chitwan, un polmone verde in zona subtropicale ricco di flora e fauna: 68 specie di mammiferi, 644 tipi di uccelli, 125 di pesci e 56 piante endemiche. La direzione del parco è particolarmente attenta a proteggere animali a rischio quali il rinoceronte unicorno, tigri, gaviali tanto da debellare completamente i tentativi di incursioni dei bracconieri. Facilmente raggiungibile dai turisti, il parco è organizzato per offrire svariate possibilità di attività: safari a dorso di elefante, giri in canoa, bird watching e escursioni a piedi.

La valle di Kathmandu - A Nord Est del parco è situato l’insieme dei sette siti Unesco della valle di Kathmandu, che si sviluppa in maniera circolare intorno alla grande capitale del Nepal. Quest’area è un punto di incontro fra buddhismo e induismo ma anche tra le tradizioni del passato e le ambizioni del futuro. Secondo la leggenda questa zona un tempo era un grande lago, trasformato in una vallata dal colpo di spada di Manjushri, cha avrebbe aperto una gola nei pressi della collina di Chobar nella quale le acque del lago sarebbero defluite permettendo alla valle di svilupparsi. Grazie alle grandi ricchezze della valle l’area si è naturalmente sviluppata attraverso i secoli come il centro politico del Nepal. Kathmandu fino al 2006 è stata la sede del Re e quindi presenta tutte quelle caratteristiche tipiche di una citta regale: templi lussuosi e palazzi imponenti che si alternano a strette vie che brulicano di vita, mercati e tuc tuc, i tipici taxi locali. I 7 siti archeologici nella valle rappresentano la raffinata cultura artistica che le famiglie imperanti hanno incoraggiato e promosso con opere di vera bellezza estetica ma che rappresentano in straordinaria armonia una integrazione sincretica di antiche pratiche autoctone con significati simbolici.

Il tempio di Boudhanat - Con una solenne cerimonia di purificazione celebrata dai monaci buddhisti il celebre Tempio (stupa) di Boudhanath è stato riportato a tutto il suo splendore e completamente risanato dopo i danni del terremoto del 2015. Uno dei più grandi al mondo con una altezza di 36 metri, lo stupa di Boudhanath è stato riconosciuto patrimonio dell’umanità nel 1979 e tornerà nuovamente un sentito luogo di culto per i numerosi fedeli buddhisti del Paese e una attrattiva imperdibile per i visitatori internazionali. Gli altri 6 siti della valle sono la Durbar square di Kathmandu, la cittadina di Patan, la cittadina di Bakhtapur, il tempio buddhista di Swayambhunath e quelli induisti di Pashu Patinath e Changu Narayan.

Il parco degli ottomila - A ricordare la presenza in territorio nepalese di 8 dei 14 ‘ottomila’ del mondo, Unesco ha incluso nella lista dei patrimoni il parco del Sagarmatha – nome nepalese del Monte Everest – che sovrasta il territorio al confine settentrionale con il Tibet e che comprende decine di altre vette oltre i seimila metri disegnando uno skyline all’orizzonte di cime aguzze talvolta di facile accesso altre volte con una esposizione elegantemente imponente, snella e impervia, disegnate da una abile mano superiore. Popolato dalla forte etnia sherpa dedita ad accompagnare escursioni e ascensioni, il parco si estende dai 2900 metri del portale di entrata di Lukla agli 8848 metri della vetta dell’Everest con una natura che rapisce. Ogni villaggio ha il suo tempio buddhista più o meno grande e alcune sedi di cerimonie religiose che lasciano al visitatore un’emozione profonda. Vi trovano rifugio alcune specie a rischio come i leopardi delle nevi e i panda rossi.

Per maggiori informazioni: www.welcomenepal.com

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