Recentemente un’indagine realizzata da Nielsen ha certificato che l’87% degli internauti italiani effettua acquisti online. Un'altra ricerca, in questo caso di BEM Research, ha invece dimostrato che nei Paesi dove l’e-commerce è maggiormente diffuso, le imprese sono più grandi, assumono, producono e investono di più, con effetti positivi anche sulla produttività dei lavoratori. Eppure la quota di imprese che in Italia decidono di puntare su strumenti per favorire il commercio elettronico è ancora piuttosto bassa rispetto alla media europea.
Secondo il Centro Studi Impresa Lavoro, solo il 7,6% delle imprese italiane vende online i propri beni e servizi, un dato in aumento rispetto al 5,3% del 2014 e al 6,7% del 2015, ma nettamente inferiore rispetto al 17,8% della media europea. Nella classifica europea siamo infatti terzultimi, facendo meglio solamente di Romania, con una quota de 7,4%, e Bulgaria, con il 5,4%.
Al vertice della classifica troviamo invece Irlanda, con il 30,3%, Danimarca, 27,7% e Svezia, 26,8%. Osservando le quote di imprese che vendono online dei nostri principali partner spicca il sesto posto della Germania con il 26,2%, mentre il Regno Unito si posiziona nono con il 19,4%, seguito dalla Spagna con il 19,1%. La Francia si piazza appena al di sotto della media europea con il 16,6%.
In Italia, di conseguenza, risulta esigua anche il peso delle transazioni online sul totale delle transazioni commerciali. Secondo le elaborazioni del Centro studi le transazioni commerciali online costituiscono solo l’8,8% del totale, contro il 16,4% della media europea. Al top in questo senso troviamo l’Irlanda, il Belgio e la Repubblica Ceca, rispettivamente con il 35,1%, il 31,3% e il 30,5%. Al di sopra della media Ue troviamo anche il Regno Unito, con il 19%, e la Francia con il 16,7%. Spagna appena al di sotto della media con il 15,5% mentre in Germania le transazioni online sono il 14,4% delle transazioni commerciali totali.
Uno studio realizzato dal Politecnico di Milano spiega comunque che l’e-commerce in Italia sta facendo notevoli passi in avanti, soprattutto grazie al mobile. Nel 2016 il valore degli acquisti in rete da parte degli italiani potrebbe esser cresciuto del 18% arrivando a toccare i 20 miliardi di euro. La crescita ha interessato sia le transazioni legate ai beni, con un +32%, che quelle legate ai servizi, per le quali si rileva invece un più lieve +8%. Come spiegato il contributo del mobile è stato notevole, basti pensare che il valore delle transazioni effettuate tramite dispositivi mobili ha registrato un +63% a 3,3 miliardi di euro.