Non ci saranno gli atleti Usa alla Coppa del mondo di lotta in programma in Iran, a Kermanshah, il 16 e 17 febbraio. Teheran ha infatti respinto la richiesta della squadra di partecipare all'evento sportivo, come ha reso noto il ministro degli Esteri Bahram Qasemi. "Il nostro Paese è stato costretto a dire di no per le politiche del nuovo presidente Donald Trump", ha aggiunto. "L'Iran sta giocando col fuoco", ha replicato Trump.
"Gli iraniani non apprezzano quanto il presidente Obama sia stato gentile con loro. Io non lo sarò!", ha scritto su Twitter il tycoon. Secondo il Wall Street Journal, Trump si prepara a imporre nuove sanzioni contro 25 entità iraniane per il loro ruolo presumibilmente giocato nel programma missilistico e a sostegno del terrorismo.
Quella dell'esecutivo iraniano è la prima azione intrapresa dal Paese mediorientale in risposta al Muslim Ban, il decreto firmato da Trump per impedire l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini provenienti da sette Paesi islamici. Teheran ha così applicato il principio di reciprocità, come annunciato in occasione della proclamazione del divieto statunitense.
Le reazioni al test missilistico - La Casa Bianca aveva ufficialmente già messo in guardia Teheran, definendo "provocatorio" il test missilistico condotto in settimana e confermato dall'Iran. Il Paese mediorientale ha poi reagito dicendo che non era la prima volta che riceveva minacce da qualcuno di "inesperto".
A rischio l'accordo sul nucleare - Convinta che l'Iran stia per altro sostenendo terroristi in Siria, Yemen e Iraq, l'amministrazione Trump starebbe rivedendo i termini dello storico accordo sul nucleare raggiunto tra Teheran, il 44esimo presidente statunitense Barack Obama, e le principali potenze mondiali nell'estate del 2015 ed entrato in vigore nel gennaio successivo. La tesi della Casa Bianca è che le nuove sanzioni non violino quell'intesa, da sempre giudicata "cattiva" da Trump, perché prendono di mira gruppi o persone coinvolti nel programma missilistico e nel terrorismo. Per l'Iran però ogni sanzione è vista come una violazione dell'accordo. Il Paese è inoltre convinto che il test missilistico non violi le risoluzioni Onu legate all'accordo stesso.