Dopo il successo di "Medea", la coppia Barbara De Rossi-Francesco Branchetti dal 2 febbraio si riforma in scena al teatro Delfino di Milano con "Il bacio" di Ger Thijs. L'attrice ha anticipato a Tgcom24 che "ciò che prevale è il candore dei personaggi, che sono portatori di un'infelicità in cui tutti si possono riconoscere". Teatro ma anche tv per la De Rossi "tornerò in primavera con Il Terzo Indizio e per l'estate pensiamo ad una fiction".
Squadra che vince non si cambia. Dopo "Medea" è di nuovo in scena con Francesco Branchetti...
Con Francesco ci siamo incontrati due anni fa, quando mi propose Medea. Proprio l'anno scorso abbiamo scelto di portare in scena questo lavoro, Il bacio di Ger Thijs. Il suo personaggio ha dei momenti molto comici, ci divertiamo molto a lavorare insieme.
Può anticipare qualcosa dello spettacolo?
Racconta l'incontro di un uomo e una donna, senza nome, che sono portatori di un'infelicità in cui tutti si possono riconoscere almeno in parte. Dopo la diffidenza iniziale, lo coppia riesce a trovare una complicità che li fa aprire l'uno verso l'altra.
Qual è stato il sentimento più difficile da portare in scena?
L'aspetto che prevale di più e su cui abbiamo lavorato è il candore dei personaggi, fragile ed autentico. Cercano di nascondere le loro infelicità in maniera candida e leggera, che sfocia talvolta nell'ironia.
Teatro ma anche tv, tornerà infatti presto su Rete 4 con "Il terzo indizio"...
Sì, "Il terzo indizio" riprenderà a primavera, mentre per l'estate stiamo valutando una fiction...
Tornerà quindi ad affrontare casi di cronaca nera, materia che tratta da molti anni ormai. C'è un caso a cui è rimasta particolarmente legata?
Il mio impegno va avanti dal 1998, la televisione mi ha permesso di dare visibilità a questo. Uno dei casi che mi ha colpito più di tutti è stato quello di Antonella Russo, una ragazza di 20 anni che ha avuto il coraggio di denunciare un uomo violento per aiutare la madre. Un coraggio che l'è costato la vita.