Chiusura in forte calo per la Borsa di Milano, con l'indice Ftse Mib che perde il 2,95% a 18.759,4 punti. Non scendeva sotto i 19mila punti dal 19 dicembre. Forti vendite sulle banche: Banco Bpm ha ceduto il 3,95% a 2,772 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 4,81% a 5,34 euro, Ubi Banca il 6,80% a 3,318 euro e Unicredit il 5,45% a 26,20 euro.
Le polemiche americane per la politica del presidente Donald Trump sull'immigrazione preoccupano i mercati globali. Oggi Piazza Affari ha 'bruciato' 14,5 miliardi di euro. Sulla scia anche delle parole della presidente del Consiglio di vigilanza della Bce Daniele Nouy, che definisce ancora lungo il lavoro da fare sui crediti deteriorati, e infatti il comparto più otto pressione in questa giornata di scambi è stato proprio quello della finanza: Ubi (-6,8%) è stato il titolo la piu' venduta, seguita da Unicredit (-5,4%), che dovrebbe riunire mercoledì il consiglio di amministrazione per fissare il prezzo e le condizioni del maxi aumento di capitale da 13 miliardi di euro. A seguire Unipol (-5,6%) e Bper (-4,8%). Dei titoli coinvolti nella vicenda Generali (-3,18), Mediobanca ha perso il 2,6% e Intesa il 3%.
Male anche il comparto oil: Eni ha perso il 2,57% a 14,39 euro e Saipem è arretrata del 6,72% a 0,486 euro. Su Saipem gli analisti di Abn Amro prevedono "nel medio periodo un cauto ottimismo relativamente alla scommessa del Medio Oriente". Il petrolio Wti in calo di oltre un punto percentuale
Luxottica (-1,57% a 50 euro) ha fatto meglio del mercato dopo aver siglato un accordo con i soci di Oticas Carol per acquisire il 100% di una delle più importanti catene di ottica in franchising in Brasile con circa 950 negozi. Una transazione del valore di 110 milioni di euro.
Lo spread tra Btp e Bund tedesco, dopo aver toccato quota 190, chiude in rialzo a 188 punti base con il tasso del decennale italiano al 2,33% sul mercato secondario.