Delitto metro, Doina Matei ai servizi sociali: niente social network
La donna abiterà in una casa di Mestre e non potrà allontanarsi dalla città
Doina Matei, la 31enne romena che nel 2007 a Roma uccise con un'ombrellata nell'occhio la 23enne Vanessa Russo durante una lite scoppiata in metropolitana, ha ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali dal Tribunale di sorveglianza di Venezia. La donna vivrà a Mestre e, dopo le polemiche scoppiate lo scorso anno quando postò alcune foto mentre era in semilibertà, non potrà utilizzare i social network.
In quell'occasione, e in seguito all'indignazione dei familiari della vittima per le foto al mare, il Tribunale aveva sospeso la semilibertà, salvo poi riconfermarla ritenendo che l'errore commesso non fosse così grave da "incidere in profondità nel processo rieducativo in corso".
Doina Matei vivrà ora in una casa messa a disposizione dall'Uepe (Ufficio di esecuzione penale esterna) e vi rimarrà fino a febbraio 2020, data prevista per la fine della pena. Il tribunale ha fissato una serie di prescrizioni che Matei dovrà osservare rigorosamente, pena il ritorno in cella: potrà uscire di casa dalle 6 alle 22, non potrà allontanarsi dalla città e le saranno vietati, oltre ai social, anche i viaggi all'estero.
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