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Palpate, strette, graffi: sul corpo la mappa a colori di violenze

La 19enne Emma Krenzer ha prima fotografato un'amica nuda e poi ha evidenziato i segni delle molestie subite: "Un progetto per visualizzare l'impatto duraturo che un tocco violento può avere su un individuo"

Quando un'opera d'arte vale più di mille parole: è il caso del lavoro della 19enne Emma Krenzer della Nebraska Wesleyan University di Lincoln (Stati Uniti). Per gridare il suo no alla violenza sulle donne, la giovane artista ha prima fotografato il corpo nudo di un'amica, lo ha stampato a grandezza naturale e con l'aiuto di vari colori, il cui uso è spiegato in una legenda, ha iniziato a imprimere i segni indelebili sul corpo delle vittime delle violenze sessuali. "Ho voluto mostrare - ha spiegato l'artista - l'impatto duraturo che un tocco violento e non gradito può avere su un individuo".

Un'idea di grande impatto che ha ottenuto un grosso consenso in Rete. L'opera è stata completata al rientro da una marcia femminista contro Trump alla quale l'artista aveva partecipato a Washington. "L'ho fatto - ha spiegato Emma Krenzer - in gran parte per me stessa, volendo visualizzare nella realtà l'impatto duraturo che un tocco violento e non gradito può avere su un individuo".

"Quando ho tracciato questi segni con mani e dita - ha poi aggiunto - ho pensato a quello che provo io in caso di molestie e assalti sessuali; così mi sono resa conto che è quello che comunemente pensano le persone".

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