L'amministrazione comunale di Roma ha annunciato che l'abbonamento annuale al trasporto pubblico della città sarà completamente gratuito per i perseguitati razziali sopravvissuti ai campi di sterminio e residenti nella Capitale. Una decisione resa nota proprio nel Giorno della Memoria. Sul Web sono però subito partite critiche e ironie: "Sono passati 70 anni e di sopravvissuti ne saranno rimasti 3 o 4" dicono in molti.
"E' una presa in giro?", si chiede un ragazzo commentando la notizia che rimbalza sui social network. "Diteci che è una battuta - si legge su Facebook - No, diteci che non è vero". "Un colpo di genio", ironizza un altro ragazzo, mentre qualcuno si chiede se "il M5S oltre a non sapere la geografia non conosce la storia e non sa quando c'è stata la seconda guerra mondiale". "Sono passati 70 anni e di sopravvissuti ne saranno rimasti 3 o 4", sottolinea un utente. Di fronte alla spiegazione che "l'agevolazione è stata possibile grazie a un'operazione di co-marketing di Atac: in pratica una sponsorizzazione compenserà il costo degli abbonamenti". "Considerando che i sopravvissuti alla Shoah hanno almeno 72 anni - fa notare Laura su Facebook -, direi che questa operazione di 'co-marketing' (cit.) è proprio una bella stupidaggine". Ad alimentare ulteriormente la polemica c'è anche il fatto che a Roma l'abbonamento annuale per gli over 70 è già gratuito per tutti colori che hanno un Isee inferiore ai 15mila euro.
La comunità ebraica capitolina però apprezza l'iniziativa e sottolinea come "si tratta ovviamente di un gesto simbolico, un riconoscimento per chi ha rischiato la vita durante la Shoah - spiega la presidente, Ruth Dureghello - Ben vengano iniziative come queste". "Questo è un segnale di vicinanza che l'amministrazione capitolina vuole dare alla Comunità ebraica di Roma - sottolinea l'assessore alla Mobilità, Linda Meleo -. E vuole lanciarlo oggi, nel Giorno della Memoria, proprio per ribadire l'importanza di questa giornata. E' fondamentale non dimenticare la tragedia della Shoah". "Sarebbe bello - le fa eco la Dureghello - se si potesse fare qualcosa anche per i perseguitati di guerra, che sono tantissimi in Italia".