Ha 25 anni Mattia Balardi, in arte Mr. Rain, e si ispira per metà a Eminem e per metà a Macklemore, ma della sua musica e delle sue canzoni dice orgoglioso: "E' un genere a parte, tutto mio". Dopo il successo di “Carillon”, con oltre dieci milioni di visualizzazioni su YouTube, un disco d’oro e la colonna sonora di uno spot tv, adesso esce il nuovo singolo, "I grandi non piangono mai", per Warner Music: "Ma io continuo ad autoprodurmi...".
Va fiero del suo essere un vero e proprio self made rapper Mr. Rain, che nel 2013 ha anche partecipato alle selezioni di X Factor per poi dire no al programma, dopo essere stato ripescato per l'entrata diretta. Orgoglioso di essere un artista, "che si è fatto da solo", come ama ripetere, ma soprattutto che non "scende a compromessi".
Nessun compromesso nemmeno a X Factor tre anni fa, però quell'esperienza ti è servita come cassa di risonanza...
Se tornassi indietro lo rifarei, direi ancora di no, perché quel no mi ha portato ad essere come sono. Io penso che i talent modifichino l'artista, lo costringano a diventare un'altra persona e io non volevo farmi cambiare da quel sistema e da quel meccanismo. Non posso negare che comunque quell'esperienza mi abbia aiutato a farmi conoscere, ma non parteciperei mai ad un talent, voglio restare me stesso e fare la musica come dico io.
Quando hai capito che volevi fare questo nella vita?
Ho cominciato a 16 anni ad appassionarmi alla musica, ascoltando Eminem, poi mi sono preso un po' di tempo per scrivere testi miei. Ho cominciato quasi per gioco, poi ho visto che funzionava e così mi sono messo a fare questo per lavoro. Adesso non potrei fare altro.
Mattia inizia a scrivere i primi pezzi con lo pseudonimo Mr. Rain nel 2009 e nel 2011 produce e pubblica il suo primo mixtape ‘Time 2 Eat’, che riscuote in poco tempo riscontri a livello nazionale. Nel 2015 esce ‘Memories’, il primo disco ufficiale, ‘Tutto Quello che Ho’, il secondo singolo estratto dall’album, segue il successo di ‘Carillon’ . Dopo un disco realizzato insieme al rapper romani Diluvio, a giugno 2016 Mr.Rain pubblica ’Supereroe’, già considerato un classico dai suoi estimatori. Nell’estate 2016, grazie al ‘Memories Tour’ Mr. Rain si fa conoscere al grande pubblico di tutte le regioni italiane, con una serie di date sold out nei club, ai festival e nelle piazze. Adesso il muovo singolo, a cui a breve seguirà un secondo album sempre su etichetta Warner.
Sei uno dei nomi principali della nuova scena hip hop italiana, ma resti un po' fuori dal giro...
Esatto. E' perché faccio un genere tutto mio, non sono preso in causa in questa scena hip hop, a mio parere per ora sono l'unico a fare questo tipo di rap, un po' come Macklemore negli Usa. La radice è rap, io canto molto e le basi sono orchestrali... è un genere a parte, che non saprei definire se non come un genere "alla Mr. Rain"!
Il tuo fiore all'occhiello è che ti autoproduci completamente...
Dalle parole, alla musica e ai video. faccio tutto da solo. Mi sono appoggiato alla Atlantic per distribuire il mio prodotto, ma tutto resta prodotto da me e questo mi piace proprio... ho un mio studio e i video cerco di farli in giro per il mondo.
Come è nato il tuo ultimo singolo "I grandi non piangono mai"?
Di solito quando scrivo una canzone comincio dal testo e poi faccio la base partendo dal testo, anche se a volte succede l'opposto, parto dal video e poi scrivo la canzone. In questo caso ho scritto il testo, che è una lettera a mia madre, una lettera di ringraziamento per una persona che ha sempre creduto in me e ha fatto di tutto per me. Il video clip è stato girato a New York ed il mio vero primo single con Warner.
Come ha reagito tua madre?
Si è commossa, ha pianto, ma è molto contenta, lei mi ha sempre spinto in tutto ed è molto felice di quello che faccio
Belle le parole, belle le basi, non convenzionali...
Le basi sono orchestrali... Ho cambiato modo di produrre negli ultimi anni, ho imparato a suonare la chitarra e il piano da solo, con l'aiuto dei tutorial, perché non trovavo nessun produttore, che facesse le basi che piacevano a me ... Io amo un certo tipo di profondità nelle basi della mia musica, con strumenti veri.
A chi sono dirette le tue canzoni e qual è il messaggio che vuoi che arrivi?
Non ho un target preciso, vario dai ragazzini a gente di 30/35 anni, ho un pubblico diversificato perché scrivo canzoni che arrivano a tutti e ognuno può interpretare a suo modo i miei testi. Scrivo canzoni che sono frammenti dei miei ricordi e per me ogni canzone è una pagina del diario personale della mia vita. Scrivo cose che mi capitano e non potrei scrivere altro: la cosa che so fare meglio è scrivere di me. Non riesco a parlare di cose che non conosco alla perfezione.
Cosa pensi della scena rap italiana?
Penso che sia molto satura perché c'è molta gente nuova ed è difficile emergere facendo le stesse cose che fanno gli altri, tenendo lo stesso stile. Io faccio un genere completamente diverso e quindi posso farcela.
Con chi ti piacerebbe fare musica o chi ti piacerebbe avere come feat nel tuo prossimo disco?
In Italia ascolto solo Salmo, che per me è il numero uno, perché è un po' come me, fa tutto da solo, è un produttore, un regista, gira video e mi ci ritrovo molto, anche se facciamo due generi diversi. Con lui mi piacerebbe molto lavorare. E il mio sogno naturalmente è fare qualcosa con Eminem o Macklemore