Continua la ricerca dei rapinatori che, lunedì 23 gennaio nel Bresciano, hanno fatto irruzione nella casa di Francesco Scalvini prendendolo a bastonate e riducendolo quasi in fin di vita. Gli inquirenti sarebbero riusciti a tracciarne un identikit: si tratterebbe di una banda di tre malviventi, molto probabilmente di origine slava, che da tempo sta colpendo in quella zona.
I delinquenti hanno agito a capo scoperto e si sono arrampicati al primo piano della villetta, servendosi di una scala a pioli appoggiata su una tettoia. Una volta dentro, hanno provato a forzare la cassaforte con un trapano prima che sopraggiungesse il proprietario col fratello e col figlio Francesco. A quel punto, i ladri hanno reagito colpendo duramente i tre con un piede di porco, per poi scappare a bordo di una vecchia Bmw.
Mentre il padre è già stato dimesso con una frattura al seto nasale, le condizioni del giovane Scalvini rimangono gravi. Dopo il delicato intervento chirurgico alla testa, l'uomo, infatti, continua a lottare tra la vita e la morte. I medici non vogliono sbilanciarsi e per questo la prognosi rimane riservata, come ha confermato la moglie Cristina Tocchella.