LA DECISIONE DEL LEADER SPD

Germania, Gabriel rinuncia a sfidare Merkel alle politiche

"Se ora mi presento fallisco io, e con me l'Spd. Martin Schulz ha più chance di vincere", ha detto il leader socialdemocratico

Sigmar Gabriel, leader dei Socialdemocratici tedeschi (Spd), non sfiderà la cancelliera tedesca Angela Merkel alle elezioni nazionali in programma a settembre in Germania. "Se ora mi presento fallisco io, e con me l'Spd. Martin Schulz ha più chance alle elezioni", ha dichiarato al magazine Stern, designando di fatto come successore l'ex presidente del Parlamento europeo.

"Schulz è l'uomo giusto" - Nel corso della riunione del gruppo parlamentare Spd, Gabriel ha voluto precisare il motivo della preferenza per Schulz: "Tutti i sondaggi hanno mostrato che gli elettori non vogliono piu' una grande coalizione, ma nella testa delle persone io sono proprio quella. Ecco perché Martin Schulz è l'uomo giusto". Secondo il leader socialdemocratico "per condurre davvero con successo una campagna elettorale ci sono due presupposti fondamentali: il partito deve credere nel candidato e riunirsi dietro a lui e il candidato deve volerlo con ogni fibra del suo cuore. Entrambe queste pre-condizioni non sono state presenti in misura sufficiente". A settembre, dunque, l'ex presidente del Parlamento europeo sarà il successore alla leadership del partito e candidato del partito Spd. 

Un motivo privato - In realtà, dietro la decisione di Gabriel, ci sarebbe anche una motivazione del tutto personale, da lui stesso spiegata, ovvero la nascita di un nuovo figlio a marzo: "Oggi sono davvero un uomo felice. Non so se lo sarei ugualmente, se dovessi vedere la mia famiglia ancor meno di quanto mi capita adesso".

La conferma di Oppermann: "Passo indietro merita rispetto" - la conferma dle fatto che Gabriel abbia indicato in Martin Schultz il candidato cancelliere è arrivata anche da Thomas Oppermann. In conferenza stampa a Berlino, conferma il capogruppo dell'SPD al Bundestag ha spiegato l'intenzione del vicecancelliere socialdemocratico di fare un passo indietro dalla presidenza del partito, poiché questi due compiti devono essere affidati ad "una sola mano": e questo gesto "merita il più grande rispetto".