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Anche Mahmood scende in campo per la legge Zan: "Ciascuno ha diritto di essere se stesso"

Dopo Elodie e Fedez anche il cantante 28enne interviene per l'approvazione del ddl sull'omotransfobia 

Non solo Fedez e Elodie. Sempre più esponenti del mondo della musica e dello spettacolo stanno scendendo in campo a sostegno della legge contro l'omotransfobia, il cosiddetto ddl Zan. Tra loro anche Mahmood che qualche giorno fa sulle sue Instagram Stories ha voluto dire la sua: "È di fondamentale importanza approvare la legge Zan. Ho sempre pensato che episodi di discriminazione basati sul sesso, sull'identità di genere e sull'orientamento sessuale debbano essere condannati", h detto il cantante vincitore del Festival di Sanremo 2019.

Mahmood contro l'omofobia

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"Come Together": Kappa e Mahmood in campo a Milano per Gratosoglio
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Mahmood per Levi's
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Mahmood - "Soldi" Dopo aver partecipato a "X Factor" nel 2012, ha vinto il contest di Saremo Giovani. Tre anni fa ha esordito al festival tra le Nuove Proposte.

La legge Zan propone di inserire l’orientamento sessuale e l’identità di genere all’interno dell’attuale impianto giuridico in materia di reati e discorsi d’odio, intervenendo sul codice penale. La proposta ha incassato il via libera alla Camera lo scorso novembre mentre la Lega ne ha bloccato la discussione in Senato, scatenando le proteste dei partiti di Sinistra e di molti personaggi famosi.

"Mi è capitato più volte di assistere impotente a scene di questo tipo, soprattutto durante la mia adolescenza", ha continuato su Instagram Mahmood: "A volte, forse per paura o debolezza, mi sono trovato inerme davanti a situazioni che per me erano e sono una violenza. Violenza che uccide la liberta' di ciascuno di essere se stesso. Ora ho 28 anni e sento di avere, come tutti, la responsabilità di sostenere questo disegno di legge". 


Oltre a Fedez, Elodie e Mahmood anche Levante e Michele Bravi sono intervenuti sui social per sostenere la legge Zan: "Quando si parla di diritti umani non c’è un ‘più importante’ o un ‘meno importante’, esiste solo la speranza di chi affida nelle mani dello Stato la necessità di riconoscere una protezione alla propria libertà e quindi dar modo ad un disegno di legge di attuarsi concretamente senza interruzioni ingiustificate”, ha detto Bravi in un'intervista a FQMagazine.

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