Pechino rallenta, su le stime degli emergenti
Nel 2016 il Pil della Cina è cresciuto del 6,7% contro il +7% del 2015. Le stime per il 2017 indicano un +6,5%
Nel 2016 la crescita economica della Cina ha registrato un nuovo rallentamento riportandosi ai livelli del 1990, ma rimanendo comunque all’interno del range pre-fissato dal governo cinese. Nel corso dell’anno il Prodotto interno lordo del Paese è cresciuto del 6,7% (l’obiettivo era di mettere a segno una crescita compresa tra il +6,5% ed il +7%).
Solo nel mese di dicembre si è registrato un +6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno recedente ed un +1,7% rispetto al terzo trimestre. Rispetto allo scorso Pechino ha quindi registrato un forte rallentamento (a fine 2015 il Pil risultava in crescita del 7%), ma si tratta comunque di un rallentamento “consapevole”. Negli ultimi tempi la Cina ha infatti iniziato a sperimentare un nuovo modello economico, tentando di spostare la "dipendenza" del Paese dalle esportazioni ai consumi interni. Al momento la crescita ha rispettato gli obiettivi fissati in precedenza, nonostante il forte calo dell'export.
Nel corso dell’anno appena concluso i consumi cinesi sono cresciuti del 9,6%, rallentando rispetto al +10,6% del 2015, ma riportando una crescita molto superiore alla media annua nell’ultimo mese del 2016: +10,9%. Notevole anche l’incremento degli investimenti: +8,1%. Deludente, invece, il dato relativo alle esportazioni. Le vendite cinesi verso l’estero sono infatti crollate del 7,7% - rallentando ulteriormente rispetto al 2015, quando si registrò un -2,8% - riportando così il peggior dato dal 2009.
Per quanto riguarda il futuro, le stime avanzate dalla Banca Mondiale da qui al 2019 segnalano un progressivo rallentamento. Nel corso del 2017 il Pil cinese potrebbe infatti attestarsi al +6,5% e al +6,3% sia nel 2018 che nel 2019. Più pessimista il Fondo monetario internazionale che per il 2018 prevede un rallentamento al +6% (in linea con la Banca mondiale, invece, le stime per il 2017).
Nonostante il recente indebolimento dell’economia cinese, quella dei Brics in generale (l’associazione tra le maggiori economie emergenti: Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), potrebbe tornare ad accelerare. Secondo la Banca mondiale, a fronte del rallentamento registrato tra 2014 e 2015 (dal +5,1% al +3,8%), nel corso del 2016 il Pil potrebbe esser cresciuto del 4,3%, mentre le previsioni per il triennio successivo (2017-2018-2019) indicano incrementi rispettivamente del 5,1%, 5,4% e del 5,5%.
Entrando più nel dettaglio le stime per il 2017 indicano un’inversione di tendenza sia per il Brasile (-3,4% nel 2016 e +0,5% nel 2017) che per la Russia (-0,6% nel 2016 e +1,5%). In accelerazione invece la crescita di Sudafrica (+0,4% nel 2016 e +1,1% nel 2017) e India (+7% nel 2016 e +7,6% nel 2017).
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