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Brunori Sas cerca di affrontare le paure con "A casa tutto bene"

Il cantautore calabrese racconta a Tgcom24 l'ultimo disco

A tre anni di distanza dal successo di "Vol. 3 - Il cammino di Santiago in taxi", esce il 20 gennaio il quarto disco di Brunori Sas intitolato "A casa tutto bene". Un lavoro che cambia prospettiva e contenuti, appare più maturo e "cerca di affrontare le proprie paure". Il cantautore di Cosenza definisce questa raccolta di canzoni "meno poetica ma sentimentale" con cui "poter dire delle cose senza usare solo il filtro poetico e ironico". Il suo racconto a Tgcom24.

Dice Dario Brunori: "A casa tutto bene è proprio il disco di una persona che a casa sta bene ma si rende conto che è limitante: questo rifugio casalingo è una campana di vetro in cui ti chiudi e non vuoi guardare a ciò che ti spaventa".

I temi ricorrenti sono quelli dello spaesamento della generazione di mezzo, cresciuta con i grandi valori e come ammette: "Ho abbandonato l'isoletta felice delle mie vicende personali per raccontare il presente", anche se "non è stato facile cambiare prospettiva". Il punto di partenza di questo nuovo lavoro? "Tutto è cominciato dallo spettacolo di teatro canzone 'Brunori Srl' con il quale ho cominciato ad occuparmi di attualità. Lì ho capito che forse avevo terminato le fesserie da dire e che era arrivato il momento di confrontarmi con quello che ci succede attorno tutti i giorni".

Il disco, registrato in una vecchia masseria del 1100 e prodotto artisticamente da Taketo Gohara, è musicalmente "più complesso e stratificato". Dentro pulsa un'attitudine rivolta al folk americano e i riferimenti musicali sono Other Lives, Sufjan Stevens, Beck, oltre al nostro cantautorato che va da Lucio Dalla a Franco Battiato.

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