Vince la cattedra di Diritto in un istituto tecnico industriale ma resta assente dal primo giorno di lezione "per motivi familiari". La scuola, il "Severi" di Padova, riesce a trovare una supplente, valida, brava, motivata, solo il 2 dicembre. Ma la deve "licenziare" il 23 dicembre perché il titolare rientra. Per chiedere di nuovo il congedo dal 9 gennaio e lasciare i suoi allievi ancora senza prof. Perché, chiede la preside al docente? "E' una situazione comune in tutte le scuole italiane - spiega la dirigente a Tgcom24. - E' garantita la tutela del lavoratore, non la continuità didattica che è un diritto degli studenti".
La storia viene raccontata sul "Corriere della Sera" proprio attraverso le parole della dirigente scolastica dell'istituto, Nadia Vidale, che scrive una lettera all' "egregio professore" titolare della cattedra chiedendogli semplicemente perché presentarsi per un giorno, far perdere ai ragazzi la supplente faticosamente rintracciata e tornarsene tranquillamente in congedo ancora per "motivi familiari".
La lettera
Egregio professore - scrive la preside -, lei ha avuto la sorte fortunata — tale ha da ritenersi, nella difficile contingenza economica attuale — di avere ottenuto recentemente un posto di lavoro statale: insegnante di Diritto in una bella e grande scuola di una città importante. Data la sua età, forse non se l’aspettava, questa sorpresa. Ma penso che l’abbia gradita, perché ha accettato la proposta. Un motivo familiare, tuttavia — così si è espresso di fronte agli studenti della nostra classe prima, il 23 dicembre scorso — le aveva impedito di assumere servizio. Dal 12 settembre 2016 (primo giorno di scuola), infatti, lei era assente e noi ci siamo impegnati, con mille difficoltà, per trovarle un sostituto. Lei forse non sa, non avendo, nonostante l’età, alcuna esperienza di scuola, che trovare un supplente è difficilissimo: nel suo caso, ci siamo riusciti, finalmente, il 2 dicembre. Abbiamo anche noi avuto una fortuna: quella di trovare una giovane docente, entusiasta e coinvolgente. Gli studenti erano contenti, i genitori confortati.
Ma l’ho licenziata il 22 dicembre: in obbedienza al suo superiore diritto di occupare quel posto, in quanto docente titolare. E, finalmente, il 23 dicembre, il giorno prima delle vacanze di Natale, lei si è presentato alle classi. Professore, io mi impegno a trasmettere le sue parole ai ragazzi e ai loro genitori che, insieme a me, si chiedono: cosa è venuto a fare? Poche ore dopo l’ingresso nella scuola, presentava all’ufficio personale una nuova richiesta di congedo, stavolta dal 9 gennaio 2017.
Noi non ci siamo persi d’animo: la tenacia è una delle virtù della scuola italiana, bellissima e disgraziata. Abbiamo ricominciato, durante le vacanze di Natale, a cercare un nuovo supplente. Perché, come lei — che insegna Diritto — sa bene, non si può richiamare il supplente precedente, per bravo che sia, se il periodo di assenza è stato interrotto dal rientro del titolare, pur se per un giorno soltanto.
I ragazzi avevano trovato un’insegnante volenterosa e capace, contenta di far loro da guida nel cammino. Lei, professore, è stato qui un solo giorno, per sparire subito. Gli studenti e i loro genitori vorrebbero ora dare almeno un senso al danno ingiusto che hanno subito: nessun insegnante per settimane, poi finalmente un docente bravo, poi finalmente il titolare, poi di nuovo chissà... Ma purtroppo, professore, io non trovo parole per spiegare: vuole dirlo lei, per favore? Cosa ci è venuto a fare, nella nostra scuola, il 23 dicembre?
La preside a Tgcom24: "Non è un caso isolato né illecito, ma ingiusto" Raggiunta al telefono da Tgcom24 la preside Nadia Vidale è intervenuta durante la Direttissima per spiegare le ragioni della sua denuncia diventata plateale. "E' una lettera che ho scritto agli studenti, ai genitori e al consiglio di classe e poi è finita sulla stampa, dietro mia autorizzazione", ha affermato.
"Ma non voglio sparare contro la persona - ha sottolineato - che agisce così in base a istituti giuridici legittimi. La situazione è ingiusta ma non illecita e frequente in tutte le scuole d'Italia: la tutela del lavoratore è assolutamente garantita, non è alla pari garantito il diritto degli studenti alla continuità didattica, perché a ogni rientro dal congedo dal titolare bisogna cercare un nuovo supplente e non è facile". E alla fine dell'intervista una buona notizia: "Forse abbiamo trovato il supplente".