La Corte d'appello di Firenze ha dichiarato "inammissibile" la richiesta di revisione presentata dall'ivoriano Rudy Guede, condannato a 16 anni per l'omicidio di Meredith Kercher. La Corte ha inoltre condannato Guede al pagamento delle spese processuali. La decisione è stata presa dopo circa un'ora di camera di consiglio. La difesa di Guede ha fatto sapere che valuterà se presentare ricorso in Cassazione.
"La Corte d'appello - ha spiegato l'avvocato Tommaso Pietrocarlo, difensore di Rudy Guede - ha ritenuto che tra i due giudicati non ci sia neppure, a livello di prospettazione astratta, una contradditorietà e una incomponibilità. A nostro avviso l'incompatibilità c'è ed è piuttosto evidente e la revisione andava ammessa". In particolare "ritenevamo che, aver la Corte di Cassazione stabilito che il coltello di Sollecito non è l'arma del delitto, che le tracce biologiche sul reggiseno non sono riconducibili a Sollecito, ecco noi ritenevamo che questi accertamenti di fatto fossero incompatibili con la condanna di Guede perché questa condanna dà per esistente che il coltello era quello e che nell'eseguire la violenza sessuale" su Meredith lo stesso Guede "sarebbe stato coadiuvato da Sollecito".
La Cassazione, nelle assoluzioni di Knox e Sollecito, "dice però - prosegue il legale - che questo non è. A nostro avviso i due giudicati sono incompatibili nel senso che questi due fatti storici posti alla base della sentenza di condanna di Guede", divenuta definitiva nel 2010, "sono stati invece accertati come non reali dalla Cassazione" nelle assoluzioni della Knox e di Sollecito.
Da parte loro i legali della famiglia di Meredith ritengono che "è finita questa storia. La Corte ha ritenuto che i fatti non sono tra loro incontrovertibilmente in conflitto, perché altrimenti la revisione sarebbe stata ammissibile".