All’inizio del 2016, il Mein Kampf (“La mia battaglia”), il libro scritto nel 1925 da Hitler e che espone i fondamenti dell’ideologia nazista, è stato ripubblicato in Germania, per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, con una tiratura di quattromila copie. Nel corso dell'anno ne sono state vendute circa 85mila, affermandosi come best seller.
Il libro, fatto di due volumi, è un’edizione critica con note e spiegazioni curata da un team di storici dell’Istituto di storia contemporanea di Monaco di Baviera e non è concepito come un’opera di propaganda, ma come uno strumento di ricerca storica.
Secondo Andreas Wirsching, direttore dell’Istituto di storia contemporanea, il dibattito su Mein Kampf ha offerto "un’opportunità di pensare alle cause e alle conseguenze delle ideologie totalitarie, una cosa particolarmente utile in questo periodo storico dato che i movimenti politici estremisti stanno riguadagnando successo".
Dai sondaggi effettuati tra i librai tedeschi, è emerso che i principali acquirenti sono stati soprattutto appassionati di storia e politica e gli accademici, e non estremisti neonazisti.