I tre simboli di un uomo, una donna e una figura di genere neutro sono comparsi sulle porte dei bagni di una facoltà dell'università di Tel Aviv, in Israele. Dietro questa modifica nella cartellonistica c'è una piccola rivoluzione dei costumi: i servizi igienici non saranno più distinti tra femminili e maschili ma avranno una divisione riservati ai transessuali e a chi non si riconosce in un genere preciso.
Contrastanti le reazioni registrate nel campus: decine i commenti entusiasti ma altrettanti sono stati quelli di biasimo. A riferirlo è il responsabile della facoltà Idit Weiss-Gal che non nasconde anche qualche preoccupazione per il potenziale aumento delle violenze sessuali ai danni delle ragazze.
Certamente non è un caso che la rivoluzione arrivi da Tel Aviv, da tempo considerata una delle città più gay e trans friendly del mondo, capace di attirare migliaia di turisti ogni anno per la sfilata del Gay Pride.
Non solo: lo stato di Israele ha da tempo aperto le file del proprio esercito anche ai transgender e organizza un concorso di bellezza per eleggere Miss Trans.