Il presidente francese, Francois Hollande, ha concesso la grazia a Jacqueline Sauvage, condannata a dieci anni di carcere per aver ucciso il marito Norbert Marot, il 10 settembre 2002. Quel giorno, dopo 47 anni di violenze fisiche su di lei e di abusi sessuali sulle tre figlie, la donna non era più grado di sopportare così prese un fucile e gli sparò. La vicenda colpì molto l'opinione pubblica che rivolse subito il proprio sostegno alla Sauvage, vista come un simbolo della lotta alla violenza sulle donne, al punto che la scorsa primavere il Presidente della Repubblica decise di concederle una prima grazia parziale.
In seguito a ciò, le figlie della donna decisero di lanciare una mobilitazione per chiedere la grazia definitiva. Alla petizione online indirizzata al Presidente, parteciparono più di 400mila persone tra cui personalità importanti della politica e della società.
La fine della pena era fissata per il 2 luglio 2018, ma, come Hollande ha scritto su Twitter: "Ho deciso di accordare a Jacqueline Sauvage lo sconto del residuo della sua pena. Questa grazia mette fine immediatamente alla sua detenzione". In un comunicato, l’Eliseo spiega che la donna "è stata sì condannata ma è stata anche vittima di violenze per tutta la vita. È per questo che esiste il diritto alla grazia: per situazioni umane eccezionali".