Il 10 maggio 2016 Anis Amri venne segnalato da Berlino a Roma come soggetto pericoloso. Un alert partito dall'antiterrorismo tedesco che chiedeva, nel caso in cui fosse stato fermato per un controllo, di "bloccare" l'uomo. E' quanto rivela la televisione Wdr, secondo cui l'autore della strage di Berlino era stato "attenzionato" dopo che il suo nome era stato inserito in un elenco di potenziali radicali islamisti.
Il mancato viaggio in Siria - Stando a quanto rivela il "Corriere della Sera", l'antiterrorismo tedesco avrebbe scoperto il legame tra Amri e il predicatore estremista Abu Walaa. A novembre un'indagine porta in carcere 5 potenziali jihadisti legati a Walaa, tra cui un certo Boban Simeonovic, 36 anni, serbo-tedesco, residente a Dortmund, che, secondo le autorità tedesche, sarebbe stato una guida per Amri nella radicalizzazione: a fine 2015 l'attentatore di Berlino avrebbe voluto partire per la Siria e fu proprio Simeonovic a curare la sua preparazione fisica e a cercare di organizzare il viaggio, che, anche se non è chiaro perché, saltò.
E proprio il mancato viaggio avrebbe rappresentato il punto di svolta per Amri che, impossibilitato a combattere per lo Stato islamico in Siria, avrebbe deciso di "operare" in Europa, con un attacco solitario.
Nessuna prova che Amri sia stato in Olanda - Non esiste alcuna prova in base alla quale si possa affermare con certezza che Anis Amri sia mai passato dall'Olanda dopo la strage di Berlino nel suo viaggio verso l'Italia. Gli investigatori italiani, che lavorano a stretto contatto con i colleghi tedeschi, sono giunti a queste certezze: c'è la conferma che la scheda sim trovata in possesso di Amri sia olandese. E' stato però dimostrato che tale scheda è "pulita" (ancora nella sua confezione), mai utilizzata. Nessuna evidenza duqneu che il tunisino possa averla reperita in Olanda o da altri. Non trova neppure conferma, come invece riportato da media olandesi e francesi, che Amri per raggiungere Lione sia partito da Amsterdam utilizzando un bus della linea Flexibus.
L'unico dato certo è che l'uomo a Lione ha comprato un biglietto Tgv per Milano, via Chambery-Torino. Così come è certo che è stato a Bardonecchia, probabilmente per motivi precauzionali. Una volta arrivato a Torino, è sceso per ripartire per Milano da Porta Nuova sul regionale veloce delle ore 22:54.