E' polemica in una scuola di Flero, nel Bresciano, dove gli alunni non hanno cantato "Astro del ciel" per "non offendere altre fedi". I bambini hanno intonato la melodia ma senza cantarne le parole. "Anche se lo Stato e la scuola si dichiarano laici nella loro autonomia, vorremmo che nelle scuole sul territorio si facessero 'Concerti di Natale' e non 'Saggi d'inverno", ha detto l'assessore alla Cultura del comune bresciano Elena Franceschini.
Inoltre, l'assessore ha voluto sottolineare come "le radici cristiane sono un valore fondante della nostra cultura" aggiungendo che "è importante anche per gli appartenenti ad altre religioni, conoscere e rispettare dal momento che vivono qui nel nostro Paese".
"Quanto è accaduto è assurdo, un gesto pesante e al tempo stesso offensivo", così è intervenuto Don Valerio Scolari, parroco del paesino, che ha apprezzato la presa di posizione dell'assessore Franceschini. Pare che all'origine dell'iniziativa ci fosse la richiesta di un genitore: "Si tratterebbe di un papà italiano e viene escluso che si tratti di una famiglia islamica", ha fatto notare il prete.
Questo episodio di "censura" ha presto superato i confini provinciali sbarcando a Milano dove il 28 dicembre verrà presentata in Consiglio regionale un'interrogazione da parte del gruppo di Fratelli d'Italia con una richiesta all'assessore regionale all'Istruzione di intervenire nella vicenda.
Un caso analogo era successo qualche giorno prima a Pontevico, sempre nel Bresciano, dove i responsabili didattici di una scuola elementare hanno sostituito il ritornello di una canzoncina che faceva "canta perché è nato Gesù" con "canta perché è festa per te".