La morte di Anis Amri, il terrorista della strage ai mercatini di Natale a Berlino ucciso alle porte di Milano durante un controllo di polizia, apre una serie di domande a cui ora gli investigatori dovranno tentare di dare una risposta. Tra il momento dell'attacco e la sua ricomparsa su un treno per l'Italia, infatti, c'è un buco di quattro giorni. Qualcuno l'ha aiutato a fuggire? Perché il tunisino ha scelto di venire a Milano?
Le risposte forse nel telefonino - Un elemento chiave per le indagini è il cellulare che l'uomo aveva con sé quando è stato fermato e che ora è nelle mani dell'Antiterrorismo. Il telefono era dotato di una sim olandese che non sarebbe stata abilitata alle chiamate internazionali: Amri non poteva fare né ricevere telefonate, ma dalla memoria del dispositivo potrebbero emergere elementi importanti per chiarire alcuni dei misteri.
I contatti in Italia e il passato al Sud - La fuga del tunisino è finita fuori dalla stazione di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Non è però chiaro, cosa ci facesse l'uomo in quel posto. Amri potrebbe aver avuto contatti nella zona, ma non è escluso che volesse recarsi al Sud. Quando è stato fermato dalla polizia, infatti, ha detto di essere calabrese e in Sud Italia il tunisino aveva vissuto davvero per anni. Ad avvalorare l'ipotesi di una fuga verso la Calabria c'è anche un altro elemento: proprio da Sesto partono alcuni bus che portano verso Reggio Calabria.
I contanti nascosti nei pantaloni - L'attentatore indossava tre paia di pantaloni, uno sull'altro. Nascosti nelle tasche, mille e cinque euro in contanti; come se, durante la sua fuga, per evitare di lasciare tracce, avesse esaurito i prelievi possibili al bancomat per poi disfarsi di tutte le carte di credito e tornare invisibile. In contanti paga il biglietto del treno dalla Francia a Milano, anche se poi decide di scendere a Torino. Qui, ancora in contanti, compra un altro biglietto per un treno regionale che lo porterà alla stazione Centrale del capoluogo lombardo.
L'ipotesi della vendetta dopo gli anni in carcere in Italia - Tra le ipotesi che nessuno ha ancora escluso c'è anche quella che da Sesto San Giovanni Amri volesse preparare un'altra strage, questa volta nel nostro Paese. Nel video rilasciato dall'Isis dopo la sua morte, l'uomo minaccia tutta l'Europa: "Vi sgozzeremo come maiali", dice. Non si può ignorare, quindi, la possibilità di un secondo piano per entrare in azione forse proprio a Milano. Uno scenario che potrebbe anche essere letto come una sorta di vendetta dopo gli anni passati da Amri in carcere nel nostro Paese.
Parigi indaga sull'itinerario di Amri in Francia - Intanto gli inquirenti francesi hanno aperto un'inchiesta per stabilire l'itinerario seguito nel Paese dal tunisino Anis Amri. Lo ha spiegato il direttore generale della Polizia nazionale francese, Jean-Marc Falcone, precisando che sono in corso verifiche per "stabilire in maniera precisa, se, nel suo percorso, il terrorista sia effettivamente transitato per il nostro territorio".