L'Onu condanna le colonie israeliane grazie a storica astensione Usa
Nemmeno l'intervento di Trump, sollecitato da Netanyahu, è servito per convincere la Casa Bianca a porre il veto sul provvedimento
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato, grazie a una storica astensione da parte degli Stati Uniti, una risoluzione di condanna degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Al voto si è arrivati dopo un braccio di ferro tra Obama e il governo Netanyahu, che si è persino rivolto a Trump per tentare di scongiurare l'approvazione del testo grazie al veto Usa. Dopo il voto, Israele ha annunciato che non rispetterà la risoluzione.
Obama, dopo aver criticato più volte la politica di Israele sulle colonie nella Striscia di Gaza, ha deciso di dare un segnale forte come permettendo l'approvazione del testo nel quale si afferma che gli insediamenti non hanno una validità legale e ostacolano il processo di pace in Medio Oriente.
Israele, che già aveva definito "vergognosa" l'attesa mossa di Obama, attraverso il proprio ambasciatore al Palazzo di Vetro ha parlato di "risoluzione scandalosa". Ma l'ambasciatrice americana Samantha Power ha spiegato che "gli Stati Uniti non possono sostenere allo stesso tempo gli insediamenti israeliani e la soluzione dei due Stati, uno israeliano e uno palestinese".
Neppure Donald Trump (che dopo il voto si è sfogato su Twitter "le cose andranno diversamente dopo il 20 gennaio") è riuscito a fermare il voto dell'Onu o a convincere la Casa Bianca a presentare il veto come in passato. Al tycoon si era rivolto il governo israeliano quando oramai si era capita l'intenzione di Obama, e Trump (in quella che è stata un'interferenza senza precedenti per un presidente eletto) ha provato il tutto per tutto, telefonando anche al presidente egiziano al Sisi che aveva presentato la risoluzione originaria.
La chiamata in effetti ha portato l'Egitto a rinunciare al voto giovedì, ma a distanza di poche ore il testo è stato ripresentato da altri quattro Paesi (Malesia, Nuova Zelanda, Senegal e Venezuela). A quel punto la risoluzione è passata con 14 voti e l'astensione degli Usa. Prima d'ora, l'unica astensione Usa su un testo contro Israele risale all'amministrazione Bush nel 2009, quando gli Usa non posero il veto su un testo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Israele: "Non rispetteremo la risoluzione" - La reazione israeliana non si è fatta attendere: "Israele respinge la risoluzione dell'Onu", annunciando che non la rispetterà e definendo il voto del Consiglio di Sicurezza "vergognoso". Secondo una nota dell'ufficio del premier Benyamin Netanyahu, citata dai media locali, "l'amministrazione Obama non solo ha fallito nel proteggere Israele dall'ossessione dell'Onu, ma ha collaborato con l'Onu alle sue spalle. Israele non vede l'ora di lavorare con il presidente Trump per arginare gli effetti di questa risoluzione assurda".
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