Berlino, polizia: allarme ritorsioni, massima attenzione
Mattarella ai due agenti: "Hanno dimostrato professionalità e coraggio". I genitori di Scatà: "Ha fatto il suo dovere". Polemiche in rete per la pubblicazione di nomi e foto
"Non si possono escludere azioni ritorsive" nei confronti dei poliziotti e di tutto il personale delle forze dell'ordine in divisa. E' il capo della polizia Franco Gabrielli a segnalarlo in una circolare inviata a tutti gli addetti per invitarli "alla massima attenzione". Gli agenti vengono dunque esortati a intraprendere ogni iniziativa utile per garantire la massima sicurezza e tutela degli uomini in divisa.
Mattarella: "Gli agenti hanno dimostrato professionalità e coraggio" - Se da un lato scatta l'allerta per le possibili ritorsioni nei confronti delle forze dell'ordine dopo l'uccisione, a Sesto San Giovanni, di Anis Amri, dall'altro continuano ad arrivare attestati di stima e ringraziamenti per i due agenti che hanno condotto l'operazione nella notte. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto al ministro dell'Interno, Marco Minniti, di "far pervenire le sue più vive congratulazioni ai due agenti della Polizia di Stato, Cristian Movio e Luca Scatà, per la professionalità e il coraggio dimostrati". Secondo quanto riferito dal Quirinale il capo dello Stato ha chiesto anche al ministro dell'Interno di far pervenire all'agente Movio, rimasto ferito, gli auguri di pronta guarigione".
Il padre di Luca Scatà: "Ha fatto il suo dovere" - "Ringrazio Dio che sia vivo. E' un ragazzo coraggioso e ha fatto il suo dovere" h adetto Giuseppe Scatà, padre dell'agente Luca Scatà coinvolto nella sparatoria di Sesto. "Quando l'abbiamo sentito al telefono stamattina presto non sapeva ancora che il ragazzo morto fosse l'attentatore" ha aggiunto l'uomo.
Parla anche la madre di Scatà - "Fa impressione pensare che due ragazzi abbiano percorso strade così diverse, mi spiace che sia morto un giovane, ma sapeva i rischi a cui andava incontro": queste le parole della madre dell'agente Scatà.
La prima testimonianza di Christian Movio - L'altro agente Christian Movio, che si trova in ospedale, ha parlato con il vice presidente della regione Lombardia, Fabrizio Sala; secondo il racconto del poliziotto Anis Amri nel momento in cui è stato fermato ha detto di essere di Reggio Calabria ma siccome non aveva accento italiano questo ha subito insospettito i due agenti.
Polemica contro il Viminale: "Perché avete pubblicato i nomi degli agenti?" - Intanto sul web si è scatenata la polemica contro il Viminale, reo, secondo moltissimi utenti, di aver diffuso nomi e foto dei due agenti coinvolti nella sparatoria esponendoli così al grave pericolo di ritorsioni (come, del resto, ipotizzato dal capo della Polizia Gabrielli): "Chi proteggerà ora i due poliziotti?" si chiedono in molti che hanno preso di mira, in modo particolare, l'account Twitter del premier Gentiloni e quello ufficiale della Polizia di Stato.
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