Bologna, vuole allattare nei locali di una mostra: allontanata
Protagonista dell'episodio una ricercatrice di 40 anni che si trovava nel palazzo storico per intervenire a un convegno. Una petizione online chiede una legge sull'allattamento in pubblico
"Qui non si possono introdurre cibi e bevande quindi non può allattare": con questa motivazione i custodi di Palazzo d'Accursio, il municipio di Bologna, hanno impedito a Chiara Cretella di nutrire il proprio bambino di cinque mesi. La ricercatrice di 40 anni era nella Cappella Farnese per un convegno contro la violenza di genere. I fatti risalgono a dicembre ma la denuncia è arrivata solo adesso.
L'assegnista di ricerca dell'università emiliana, attiva sul fronte dei diritti delle donne, ha raccontato la sua disavventura a "la Repubblica" e a "Radio Città del Capo": "La
Cappella Farnese dove si teneva l'incontro era gelida, io ero lì con il mio bimbo di cinque mesi, così mi sono spostata nella sala attigua. Era l'unica riscaldata e ho provato a sedermi per allattare, ma il custode mi ha detto che non potevo perché non si possono introdurre cibi e bevande nei locali della mostra Wolfango".
Dopo una discussione con il sorvegliante la donna ha preferito lasciar correre e trovare un'altra soluzione. Girando per il Municipio ha trovato a quel punto ospitalità nelle sale che accolgono
le collezioni comunali d'arte. Prosegue Cretella: "Lì ci sono diversi quadri con Madonne che allattano e così ho pensato che non potessero impedirmelo infatti una pensionata volontaria dell'Auser mi è venuta incontro e me lo ha permesso".
A accendere i riflettori sulla storia di Chiara è stato da ultimo il sito
Change.org su cui è in corso una
petizione per chiedere
una legge specifica a tutela dell'allattamento nei luoghi pubblici. Sono già 26mila le sottoscrizioni. Conclude infatti Cretella che solo una norma specifica eviterebbe episodi analoghi: "Senza una legge ad hoc, ognuno accampa le sue ragioni, dall'offesa al pudore perché si mostra il seno al divieto di introdurre cibi e bevande. Ora stiamo cercando di creare un collegamento a livello nazionale".
SU TGCOM24