"I veicoli sono come coltelli": è questa una delle frasi presenti nelle rivista "Rumiyah", una testata jihadista uscita a settembre in sette lingue tra le quali il tedesco. Come ricostruisce "Die Welt", l'attentatore del mercatino berlinese di Natale potrebbe essersi ispirato proprio a questo volantino dell'Isis che inneggia alla guerra santa e alla presa di Roma.
Pubblicata in contemporanea in inglese, francese, tedesco, turco, indonesiano, pashtun e uyguro, ma non in arabo, con una lunghezza di circa 38 pagine "Rumiyah" si rivolge ai combattenti islamici che vogliono agire anche in contesti non musulmani, così come aveva fatto "Dabiq", già rivista ufficiale dello Stato Islamico, ma molto più corposa (circa 80 pagine).
Sin dal titolo si pone come un manifesto per i lettori: "Rumiyah" è infatti il termine con cui si indica in un detto profetico Roma e la sua conquista. Con tale pamphlet lo Stato islamico volge insomma la propria attenzione all’Occidente e ai soldati da attivare nei territori della cristianità.
L'edizione in lingua tedesca insiste su un dato: il sangue dei miscredenti è lecito sia che attacchino o meno i credenti, monaci e preti inclusi.
Un dettaglio in particolare, fa pensare che l'attentatore di Berlino abbia potuto ispirarsi al giornale jihadista. In un passaggio si legge: "I veicoli sono come coltelli, sono facili da ottenere" e "allo stesso tempo uno dei metodi più letali di attacco".
L’appello finale è ad agire in azioni isolate e non coordinate ed così formulato: "O tu combattente, ovunque ti trovi, uccidi i miscredenti ovunque li trovi, sia che si tratti di cosiddetti civili oppure di militari, catturali e uccidili sia che si tratti di miscredenti comuni o guide dei miscredenti come pastori, sacerdoti, vescovi o papi."