Rottamare significa “non voler mai dire mi dispiace”. Quando si dice, alle volte, le leggende metropolitane. Prima, nell’irruenza del referendum si parlava sulle cartelle esattoriali, il nostro incubo peggiore: di cancellazione delle sanzioni, degli aggi, degli interessi di mora e somme aggiuntive. Si parlava anche, per i carichi affidati a Equitalia prima del 31.12.2010, della possibile riduzione di capitali e interessi del 25% del dovuto. Insomma al cristiano medio che pure non si sente evasore, veniva voglia di baciare Renzi e perfino di iscriversi al Pd.
Dopo, la Camera ha dato il via libera al decreto fiscale collegato alla manovra che contiene l’abolizione di Equitalia e la rottamazione e non si parla più di eliminazione dell’aggio; non si parla più della riduzione del carico al 75% del dovuto e non si parla più della eliminazione delle somme aggiuntive. Insomma, è stato rottamato il decreto rottamazione? Fisco dal volto umano o ennesima sòla?
Francesco Specchia ne parla con i suoi ospiti Andrea Candidi, giornalista Sole 24 Ore della redazione Norme e tributi e Diego Conte, avvocato tributarista dello studio De Berti Jacchia Franchini Forlani. Con l’intervento di Giuseppe La Scala e il Tartassato della settimana.