La rottura con la tradizione non piace né ai suoi fedeli né ai politici. Il cappellano del cimitero di Cremona don Sante Braggiè si è rifiutato di allestire il presepe a differenza di quanto faceva il suo predecessore, don Oreste Mori. La decisione del nuovo parroco è motivata "dal rispetto verso altre religioni e dalla volontà di non entrare in dinamiche politiche". Lo scrupolo di don Sante è di evitare soprattutto la suscettibilità dei fedeli islamici e induisti. Di parere opposto l'assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, Cristina Cappellini: "Spero ci ripensi e si scusi". Altri, alla fine, realizzeranno il presepe, non interrompendo la tradizione.
A preparare il presepe saranno allora alcuni volontari che hanno risposto all'invito dell'ex assessore ai servizi cimiteriali, il leghista Claudio Demicheli che spiega la sua decisione: "Saranno messe a disposizione le statue che ora sono nei magazzini".
Demicheli ha incontrato l'assessore in carica, Rosita Viola, esponente di Sel. Le ha spiegato di avere accolto l'appello di don Mori e di provvedere senza oneri per il Comune alla preparazione del presepe.
Sulla questione è intervenuta anche l'assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, Cristina Cappellini: "Mi auguro che don Braggiè ci ripensi e che si scusi con la comunità, perché il motivo non può essere la mancanza di rispetto che il presepe comporterebbe verso i fedeli di altre religioni e gli atei. Ritengo gravissimo che a pensare e a pronunciare simili parole sia un parroco".