"SONO UN UOMO NUOVO"

Coppia dell'acido, Boettcher: la libertà ha il profumo di mio figlio

"Quando ho visto il volto sfregiato di Stefano Savi avrei voluto abbracciarlo", ha detto inoltre il 32enne, intervistato da "Il Giornale"

"Per me la libertà ha l'odore di mio figlio. Il ricordo più bello è lui che allunga le braccia verso di me per farsi abbracciare, con un sorriso fiducioso". Così Alexander Boettcher, condannato per le aggressioni con l'acido realizzate con la allora compagna Martina Levato. Durante il processo "ho visto per la prima volta il volto sfregiato di Stefano Savi, per quanta solidarietà provavo, lo avrei abbracciato. Spero di poterlo fare, un giorno".

Boettcher: "Spero risarcimento alle vittime lenisca almeno un po' il dolore che ho provocato" - Oggi, in una lunga intervista a "Il Giornale", Boettcher si definisce un "uomo che da tempo ha intrapreso spontaneamente un percorso consapevole e altruistico". Un percorso che ha visto anche un accordo extragiudiziale concluso dai suoi legali con il risarcimento delle "vittime dell'acido". "Avevo già deciso di fare un gesto concreto circa un anno fa. Spero che questo mio atto possa consentire di lenire, almeno in parte, il dolore che ho provocato".

"Vorrei che mio figlio crescesse libero, con mia madre" - Il pensiero torna spesso al figlio Achille, avuto dalla Levato e dichiarato adottabile dal Tribunale dei minori, per il quale Boettcher sogna un futuro in cui "possa essere amato ed avere una vita libera e felice" e che spera possa essere affidato a sua madre, Patrizia Ravasi.

"Sapere Martina lontana dalla mia vita mi alleggerisce il cuore" - Sembra invece un ricordo lontano la storia con Martina Levato. "In questo mosaico fluido che è la vita, purtroppo ho avuto la sfortuna di incontrare Martina. Non ho rancore nei suoi confronti, ma saperla ormai estranea alla mia vita mi alleggerisce il cuore"