A novembre 2016, sebbene le immatricolazioni di auto nuove siano aumentate notevolmente rispetto allo stesso mese dello scorso anno, la variazione è stata meno marcata rispetto alle precedenti rilevazioni, quando –nella maggior parte dei casi – la Motorizzazione aveva rilevato crescite a doppia cifra.
Nel dettaglio, il Ministero delle Infrastrutture segnala un aumento dell’8,19% tra il novembre del 2015 e lo stesso mese del 2016, toccando le 145.835 immatricolazioni, contro le 134.790 di un anno fa.
Nell’arco degli undici mesi la Motorizzazione ha immatricolato 1.699.944 auto nuove, una cifra in aumento di 16,51 punti percentuali rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, quando ne furono immatricolate oltre duecentomila in meno (1.459.029 unità). Un risultato che, a fine 2016, consentirebbe al settore di agganciare le immatricolazioni del 2011 (1.748.143).
Certo è che, per raggiungere i livelli precedenti alla crisi economica, di strada da fare ce n’è ancora molta. Secondo le serie storiche, infatti, nel 2007 (ultimo anno di crescita prima del crollo che, anno dopo anno, ha portato il numero delle auto immatricolate alle 1.304.648 unità del 2013) furono effettuate 2.490.570 registrazioni di autovetture nuove.
Le associazioni di categoria, come l‘Unrae, hanno più volte ribadito come sia necessario, per risalire la china, rinnovare il parco auto. Secondo le rilevazioni, infatti, delle 35.720.000 autovetture circolanti nel nostro Paese solo il 3% rientra nella classe di emissioni Euro 6 (ovvero quello con il più basso impatto ambientale), mentre il 20,2% è Euro 5, il 33,6% è Euro 4, il 18,4% è Euro 3, il 13,7% Euro 2, il 6,5% Euro 1 e il 4,6% Euro 0.
Dagli ultimi dati della Motorizzazione giungono comunque buone notizie in questo senso: a novembre i trasferimenti di auto usate sono diminuiti del 3,58% attestandosi a 412.194, confermando la diminuzione del 5,48% registrata già il mese precedente.