L'ex senatore del Pdl Marcello Dell'Utri è stato condannato a quattro anni di reclusione per una frode fiscale da circa 43 milioni di euro. La vicenda riguarda una compravendita di spazi pubblicitari televisivi. Il gup milanese Maria Carla Sacco per altre tre persone ha inflitto pene fino ai tre anni e mezzo. Dell'Utri sta già scontando una pena definitiva di sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.
L'ex senatore è stato invece assolto "per non aver commesso il fatto" dall'accusa di bancarotta fraudolenta. Il processo si è svolto con la formula del rito abbreviato. Il pm Sergio Spadaro, titolare dell'indagine, aveva chiesto cinque anni di reclusione per Dell'Utri e condanne comprese tra i quattro e i tre anni per gli altri imputati, ipotizzando a vario titolo accuse che andavano dalla frode fiscale alla omessa dichiarazione dei redditi, dalla bancarotta fraudolenta alla appropriazione indebita.
Dell'Utri, con la complicità anche di Giuseppe Donaldo Nicosia, amministratore della società spagnola Tome Advertising, che è latitante ed è finito a processo col rito ordinario, ha frodato l'erario per oltre 43 milioni di euro tra il 2005 e il 2011, periodo in cui quando l'ex senatore era presidente di Publitalia 80.
Per la Procura di Milano, la frode sarebbe stata realizzata attraverso gli spazi commerciali venduti dai concessionari Publitalia 80 e Rti per le reti Mediaset e da Sipra spa per le reti Rai, con l'interposizione di società "cartiere", gonfiando i costi "tramite fatture inesistenti per circa 258 milioni". Mediaset e Rai non sono indagate. Il giudice ha dichiarato la prescrizione per tutte le contestazioni prima del 2008. Le motivazioni saranno disponibili tra 90 giorni.