Sarebbe stato il bracconaggio a definire la linea evolutiva degli elefanti africani. Per più di 30 anni Joyce Poole, a capo di Elephant Voices, ha studiato da vicino i grandi mammiferi nel parco naturale di Gorongosa in Mozambico. Nel tempo ha notato sempre più femmine senza zanne che riuscivano così a sopravvivere alla caccia illegale dell'uomo. Evolutivamente, quindi, queste elefantesse risultano essere le vincitrici.
Durante la guerra civile, dal 1977 al 1992, la popolazione degli elefanti nel parco Gorongosa fu decimata del 90%: gli animali venivano uccisi per loro zanne. "Anche dopo vent'anni possiamo vedere come quel periodo abbia lasciato delle cicatrici molto profonde negli animali", ha spiegato Poole.
La dottoressa si occupa di monitorare gli elefanti in modo da tenere sotto controllo gli sviluppi di questa specie. Con la collaborazione degli studiosi locali ha, però, notato che la metà delle femmine nate durante il periodo di decimazione degli anni '90 hanno iniziato a nascere senza zanne.
Questa è risultata essere una caratteristica geneticamente ereditaria: infatti più del 30% delle elefantesse nate dopo la guerra hanno ereditato questa peculiarità. Il nuovo connotato è stato riscontrato anche nel vicino parco nazionale Addo Elephant dove il 98% degli elefanti femmina non hanno le lunghe corna d'avorio mentre gli altri esemplari hanno delle zanne molto più piccole rispetto alla generazione precedente.
Le zanne non sono altro che i denti incisivi cresciuti al di fuori della bocca. Questi lunghi corni servono agli elefanti per procurarsi il cibo, scavare in cerca d'acqua e come mezzo di difesa. Gli esemplari maschi le usano per competere nella lotta per le femmine e chi non le ha può essere ferito molto gravemente.
"C'è una forte pressione genetica per i maschi ad avere le zanne", continua Poole. Invece le femmine hanno iniziato a modificare il loro aspetto, quindi ad evolversi, per avere più possibilità di sopravvivenza. Infatti i bracconieri lasciano in vita gli elefanti senza zanne non essendo per loro preziosi. In questo caso l'uomo sembra aver, con la sua brutalità, cambiato il corso della storia dei grandi mammiferi africani.