Più che antico, il legame tra Volvo e il segmento delle station wagon è originario: fu Volvo allʼinizio degli anni 50 a creare questa nuova categoria di veicoli, e da allora non lʼha più lasciata. Anzi, se pensi a una grande familiare, super spaziosa e super confortevole, pensi subito a una Volvo. Come la nuova V90 che arriva in questi giorni sul mercato italiano.
La prima “giardinetta” della Casa svedese a finire sul mercato risale al 1953. Si chiamava Duett e il pubblico sembrò apprezzare subito, soprattutto quello dei Paesi nordici e nordamericani. Questi in realtà furono conquistati soprattutto dalla Amazon (o 211, secondo i mercati) negli anni 60. In Usa scoprirono la grande robustezza e affidabilità delle Volvo, vetture già allʼepoca considerate le più sicure di tutte, anche perché fu da un brevetto dellʼazienda di Goteborg che ebbero origine le prime cinture di sicurezza. Negli anni 70 e 80 ci fu poi il boom delle station wagon (erano i Suv dellʼepoca…) e la Volvo 245 incassò la sua bella fetta di popolarità, restando in produzione fino al 1993.
Cʼè un dato che spiega il successo delle familiari svedesi. Dal 1953 a oggi un terzo delle sei milioni di Volvo prodotte è una station wagon. Dalla 245 generò il fenomeno delle Polar, una gamma basic a sé di grande temperamento e, ovvio, successo! Quanto alla prima Duett, beh si è meritata nel 1997 un francobollo in Svezia. Il resto è storia recente, con le gamme 850 e 960 che negli anni 90 e Duemila erano vere e proprie ammiraglie, fino alla V60 e alla nuova generazione della V90.