E' in un tatuaggio sul bicipite la confessione di un omicidio? Dopo settimane in fuga per l'Europa è stato fermato in Spagna, a Lloret de Mar, vicino a Barcellona, il 22enne Dominik Riedl, ricercato per la morte della compagna Lisa, 20 anni, ritrovata decapitata a fine ottobre a Freyung, in Baviera. L'uomo era in un hotel della Costa Brava, forse diretto in Nord Africa, con il figlio di 18 mesi. Sul braccio un tatuaggio fresco di ago e inchiostro: "Lisa, data di nascita 20.7.96, data di morte 27.10.16" con un finale "Gracias por todo", "grazie di tutto", che agli inquirenti che sospettano di lui suona come un messaggio beffardo.
Durante la sua fuga da Freyung attraverso la Francia e poi la Spagna, a bordo della sua Golf Volkswagen, Dominik Riedl aveva continuato a usare il profilo Facebook della sua compagna, che era stata ritrovata decapitata dalla polizia, forse in un disperato tentativo di depistare le indagini.
Attraverso lo smartphone di Lisa, infatti, l'uomo pubblicava foto del "viaggio", come quella sotto la Tour Eiffel a Parigi con il figlio. Ma nei suoi confronti la polizia tedesca aveva emesso un mandato d'arresto europeo e allertato i colleghi spagnoli del possibile passaggio in territorio iberico del presunto omicida diretto in Nord Africa. La trappola era pronta. Con le manette.