Vendite al dettaglio nuovamente in calo a settembre. A certificarlo è l’Istat che spiega come siano ormai tre mesi consecutivi che l’indicatore si mostra in flessione rispetto al mese precedente.
In particolare le ultime rilevazioni indicano un -0,6% sia per quanto riguarda i volumi venduti che per il valore delle vendite, riportando l’indice a 89,8 punti: il valore più basso registrato nel 2016. Il risultato registrato nel mese considerato dall’Istat è stato determinato dalla flessione registrata sia per il settore alimentare (-0,3%) sia per quello non alimentare (-0,8%).
Le vendite al dettaglio si mostrano in contrazione anche rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Secondo l’Istat, infatti, le vendite di prodotti alimentari sono diminuite dell’1,3%, mentre quelle di prodotti non alimentari hanno riportato un -1,6%, comportando una flessione dell’indice generale di 1,4 punti percentuali.
Osservando le tabelle che accompagnano il resoconto dell’Istituto nazionale di statistica, relative alla forma distributiva, si nota come il calo tendenziale sia riconducibile soprattutto alle imprese operanti su piccole superfici (-2,5%) e in misura minore alla grande distribuzione (-0,2%).
Per quanto riguarda invece le diverse tipologie di esercizio della grande distribuzione, tra quelli non specializzati si mostrano in crescita sia i supermercati che i discount alimentari (rispettivamente +0,1% e +2,3%), mentre gli ipermercati (-1,8%), e i discount a prevalenza non alimentare (-2,5%) riportano delle flessioni. In lieve aumento anche le vendite degli esercizi specializzati: +0,4%).
Anche l’Indicatore dei consumi della Confcommercio aveva rilevato una contrazione a settembre. Il -0,1% dei beni, sommato alla stazionarietà dei servizi, avevano comportato una contrazione dello 0,1%, contro la variazione del +0,5% che interessò il mese precedente.