Nel 2007 aveva ucciso il suo datore di lavoro, il 39enne fruttivendolo veneziano Giampaolo Granzo, per rapinargli mille euro assieme a un complice. Processato e condannato a trent'anni, nel 2014, grazie alla Convenzione internazionale sugli spostamenti dei condannati, Gheorghe Vacaru, moldavo oggi 30enne, era tornato in patria per scontare la condanna. Ma ora, due anni dopo, è già libero.
A confermare la scarcerazione dell'uomo al Corriere della Sera è stato il suo avvocato italiano, Mauro Serpico. Ma ancora non è chiaro in base a quale legge moldava Vacaru abbia riottenuto la libertà dopo solo due anni di carcere in patria e sei in Italia.
Anche in Procura a Venezia stanno cercando di capirne di più, e il pm Stefano Ancillotto, lo stesso che nel 2011 aveva incastrato Vacaru grazie all'esame del Dna, ha riaperto il caso. E intanto la vedova della vittima, Romina Vianello, racconta al quotidiano di avere paura. E di non essere mai riuscita a ottenere un risarcimento: "Non sono mai riuscita a sapere in quale carcere fosse e così non ho potuto avere nulla". E senza avere un indirizzo del moldavo, non è nemmeno possibile fargli causa.