Donnavventura a Dallas
Tra musei, gallerie d’arte e installazioni moderne
Dallas è il più importante polo economico degli Stati Uniti centro-meridionali, nonché la metropoli più popolosa del Texas dopo Huston e San Antonio, ma pur mantenendo il suo ruolo di capitale degli affari, sta sempre più marcatamente consolidando quello di città d'arte, grazie all’apporto di archistar di livello mondiale come Renzo Piano, Norman Foster o Rem Koolhass, che ne hanno ridisegnato l’area urbana.
Verso la fine degli anni ’70 comincia a prendere corpo il cosiddetto
Art District, un’area nella quale concentrare musei e gallerie d’arte, in modo da dare nuova linfa al settore culturale, raggruppando le diverse istituzioni in un unico quartiere. Oggi si estende su diciannove isolati e vanta strutture che portano la firma di alcuni fra gli architetti più premiati e contesi.
Dell’italiano Renzo Piano è il Nasher Sculpture Center che espone opere di Matisse, Rodin e Picasso. L’elemento architettonico che più identifica Dallas è tuttavia la
Reunion Tower, conosciuta anche come
The Ball, la palla. Si tratta di una
torre panoramica alta 171 metri che fa parte dell’imponente complesso dell’Hyatt Regency Hotel.
In
Pioneer Plaza invece si trova il
monumento che celebra la
transumanza delle mandrie, originaria fonte di ricchezza del Texas prima della scoperta dei pozzi petroliferi. Si tratta di una grande installazione composta da 49 statue raffiguranti capi di bestiame e tre mandriani a cavallo che li conducono lungo la pista Chisholm, uno dei numerosi percorsi che consentivano di raggiungere gli stati centrali dell'unione partendo dal Texas. A Dallas si trova anche il
JFK Memorial che ricorda l’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy, avvenuto del 22 novembre 1963.
In questa città il team di Donnavventura ha avuto modo di trascorrere il
giorno del Ringraziamento a casa di amici, come da migliore tradizione americana.
Thanksgiving Day è una delle ricorrenze più sentite dal popolo americano, cade il
quarto giovedì del mese di novembre e si celebra preparando un pasto ricco ed elaborato dove il protagonista è il tacchino ripieno, accompagnato da varie salse e condimenti. La tradizione risale al 1621 quando i Padri Pellegrini, arrivati dall’Inghilterra a bordo della
nave Mayflower, indissero per la prima volta un giorno di ringraziamento a Dio per l’abbondanza dei raccolti.
Quando raggiunsero il continente americano l’inverno era alle porte e il territorio circostante selvatico e inospitale; i semi che avevano portato si rivelarono poco produttivi e riuscirono a sopravvivere grazie all’aiuto dei nativi americani che condivisero le loro conoscenze, mostrando quali prodotti coltivare. Quando per la prima volta venne festeggiato il Ringraziamento anche i nativi americani vennero invitati a condividere il banchetto e il menù prevedeva pietanze che divennero tradizione per le feste, in particolare
tacchino e
zucca. E’ una ricorrenza dal significato profondo, nella quale si esprimono
gratitudine e fedeltà al proprio Paese.
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