Vincenzo Pintagro, il militante del M5s che aveva per primo parlato delle presunte firme false presentate dai candidati del Movimento a Palermo, non si è pentito di aver scatenato la bufera: spera ancora che i grillini possano cambiare anche se dopo le sue denunce sono arrivate due querele da parte di due deputati, finiti ora sotto indagine.
L'inchiesta è tutt'altro che conclusa e nel registro degli indagati sarebbero già state iscritte otto persone ai quali potrebbero presto aggiungersi altri nomi. Solo nei prossimi giorni, invece, saranno ascoltati dai pm, nella qualità di indagati, i deputati Claudia Mannino e Riccardo Nuti, assieme ad altri accusati di aver partecipato alla falsificazione delle firme.
Grillo ha invitato a sospendersi chiunque riceva un avviso di garanzia: Mannino e Nuti hano però fatto sapere di essere ancora in attesa di una comunicazione di questo tipo e dunque per ora non fanno un passo indietro.