L'8 dicembre 2015 cominciava il Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco. Oggi il Santo Padre chiuderà il giubileo straordinario chiudendo la Porta Santa di San Pietro. Lo farà in una capitale blindata con ingenti misure di sicurezza. E' stato un anno santo non privo di contestazioni, anche dentro la Chiesa, e con un afflusso di pellegrini a Roma quantificato in 21 milioni di fedeli. Al di sotto delle aspettative.
Il concetto di misericordia è, in realtà, antico come il Vangelo. Giovanni Paolo II ha indetto la domenica della misericordia e Benedetto XVI ha definito la misericordia il "volto di Dio". Sin dall'inizio del suo pontificato, tuttavia, Jorge Mario Bergoglio ha voluto insistere senza posa sulla misericordia di Dio per indicare la strada alla Chiesa del presente e del futuro.
Il giorno dopo l'elezione, avvenuta il 13 marzo del 2013, il Papa raccomandò ai confessori di Santa Maria Maggiore di usare "misericordia" con i fedeli, e sin dal suo primo Angelus, pochi giorni dopo, sottolineò che a volte "noi ci stanchiamo di chiedere perdono» ma «Dio perdona sempre".
Avvicinare i peccatori - In ogni occasione, il Papa gesuita ha promosso una Chiesa «ospedale da campo», aperta alle persone ferite, peccatori, irregolari o lontani dalla fede, persone di altre credenze o non credenti. Una Chiesa alternativa, di fatto, alla dottrina rigida, al rimbrotto morale, ai pronunciamenti insistenti (magari in contrasto alle legislazioni civili) su "valori non negoziabili" e tematiche sessuali, ad esempio matrimoni gay o aborto.
I mal di pancia dentro la Chiesa - Papa Francesco ha dovuto affrontare ostilità, boicottaggi e scherno. Lo si è visto al doppio sinodo sulla famiglia che il Papa ha presieduto nel 2014 e nel 2015, teatro di scontri a porte chiuse tra vescovi e cardinali di tutto il mondo filtrati anche all'esterno dell'aula sinodale con fughe di notizie, appelli contro il Pontefice, notizie poi smentite di un cancro al cervello del Pontefice. Il Papa ha concluso il sinodo con l'esortazione apostolica Amoris laetitia, che tra l'altro apre, in certe situazioni concrete, alla possibilità di concedere la comunione ai divorziati risposati. Una previsione che ha scatenato la reazione dei conservatori, quando dissimulata dietro i felpati toni curiali, quando aperta.
Per arrivare a questi giorni, il cardinale statunitense Leo Burke, vocale estimatore della messa in latino nonché del nuovo presidente Usa Donald Trump, ha invocato pubblicamente una censura nei confronti del Pontefice. Gli ha risposto un altro cardinale statunitense, Kevin Farrell, presidente del nascituro dicastero vaticano su Vita, Famiglia e Laici, nominato cardinale proprio oggi dal Papa nel Concistoro, che ha spiegato come il Papa dia voce allo Spirito e l'Amoris laetitia sia la sua road map.
Chiudiamo oggi la Porta Santa, ringraziando Dio per averci concesso questo tempo straordinario di grazia.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 20 novembre 2016
Meno pellegrini del previsto a Roma - Il "popolo di Dio" ha partecipato, anche se non in massa. Il Vaticano ha calcolato che sono stati 21 milioni i pellegrini passati sotto la porta santa di San Pietro, le associazioni degli albergatori speravano in un afflusso maggiore. I motivi di questo bilancio numerico in bianco e nero sono svariati, a partire dal fatto che Francesco ha voluto evitare che l'anno santo fosse occasione di business e malaffare. Coerente con il suo desiderio di sprovincializzare il Vaticano, il Papa, inoltre, ha voluto, per la prima volta, un giubileo poco romano, con porte della misericordia aperte non solo nelle quattro basiliche papali di Roma ma in ogni cattedrale del mondo.
Roma blindata per la chiusura dell'anno Santo - All'evento di chiusura è prevista la partecipazione di numerosissimi fedeli e pellegrini, e di alcune tra le più alte cariche dello Stato. Il piano messo a punto dalla Questura di Roma prevede "un rafforzamento del dispositivo di vigilanza e controllo al fine di garantire uno standard di massima sicurezza per quanti parteciperanno alla cerimonia. Come già avvenuto per i precedenti eventi giubilari, sarà costituita all'esterno della Città del Vaticano un'area di rispetto completamente pedonalizzata, alla quale si potrà accedere previo controllo di sicurezza effettuato da personale di Polizia ai varchi predisposti". E' previsto anche "l'impiego di squadre di artificieri, delle unità cinofile e dei tiratori scelti, oltre alla sorveglianza sul Tevere che sarà assicurata dalla Polizia Fluviale. Per coloro che parteciperanno all'evento, si consiglia di recarsi sul posto per tempo, possibilmente con bagaglio a mano limitato, in modo da rendere più celeri e fluidi i controlli".