sperimentazione al via a Roma

Covid, il fiuto dei cani per scovarlo nel sudore dei pazienti

Se il progetto avrà successo, sarà possibile utilizzare i cani addestrati in contesti come grandi eventi, all'ingresso di cinema, stadi e ai varchi di imbarco degli aeroporti

© IPA

Cani addestrati per riconoscere dal sudore i pazienti positivi al Covid 19. Sta per partire a Roma il primo progetto di ricerca. Coinvolti oltre mille pazienti. Ad avviarlo il Campus Bio-Medico che lo realizzerà per la prima volta al mondo su un campione statistico rilevante di oltre 1.000 pazienti dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. L'efficienza dell'olfatto del cane verrà messa alla prova con i test molecolari per la diagnosi di Covid-19. 

Dopo una prima fase di sperimentazione della durata di 6-8 settimane, nella quale i cani saranno preparati al riconoscimento del Covid-19 attraverso specifiche tecniche mutuate dall'addestramento per gli esplosivi, il progetto durerà altre quattro-sei settimane. 

All'interno di un container di circa 40 metri quadrati dedicato al progetto, il cane annuserà i campioni contenenti il sudore dei pazienti, ma non entrerà mai in contatto diretto con la sostanza biologica. L'operatore annoterà il risultato del test come positivo o negativo su un apposito registro. Parallelamente il Laboratorio analisi del Policlinico eseguirà il test molecolare del tampone nasofaringeo dello stesso paziente e registrerà i risultati su un database in cui i pazienti verranno resi anonimi.

In prospettiva, se il progetto avrà successo, sarà possibile utilizzare i cani addestrati in contesti come grandi eventi, all'ingresso di cinema, stadi e ai varchi di imbarco degli aeroporti.