Una flotta interconnessa

SullʼA1 con Mercedes, il futuro è già qui

Affrontati i due tratti dellʼAppennino e la variante di valico

Un parallelo viaggiante tra passato, presente e futuro, a bordo di auto e camion Mercedes, sul tracciato ‒ il vecchio e il nuovo ‒ che ha fatto la storia della mobilità in Italia: l’autostrada del sole. Un parallelo interessantissimo quello messo in strada da Mercedes-Benz, che ci proietta verso il futuro della tecnologia applicata all’auto, passando per le origini.

Un paragone che ha voluto evidenziare le differenze, abissali, che caratterizzano i mezzi di trasporto a meno di 50 anni di distanza. Paragone andato in onda su due tracciati: il nuovo tratto della variante di valico sullʼA1, definito come il più avanzato d’Europa, percorso a bordo di mezzi di ultimissima generazione; e il vecchio tratto appenninico, super panoramico, appannaggio di auto, van e camion di qualche anno fa. In totale Mercedes ha schierato una formazione di 17 mezzi, dalla piccola Smart al gigantesco camion Actros. Il futuro che si profila è quello di auto e camion sempre più interconnessi, a prescindere da classe e marca, in grado di dialogare tra loro, aggiornare in automatico le mappe dei navigatori, indicando traffico, incidenti e altro. Non ora, ma arriverà il tempo in cui ci si metterà in auto, magari leggendo il giornale, e si scenderà a destinazione belli freschi e riposati.

Al momento, però, più che di guida autonoma, si deve parlare di guida assistita. Entrando nello specifico, per quanto riguarda le auto, la partita più bella se la sono giocata due Classe E: una gagliarda W124 del 1984 e l’attualissima 213. La prima, ancora piacevolissima da guidare, in versione baricentrica, montava un 5 cilindri 2.5 diesel da 90 CV, la seconda un 4 cilindri 2.0 da 195 CV. Con lo stesso pieno da 60 litri, la prima era in grado di percorrere poco più di 850 chilometri, l’ultima il doppio, arrivando a 1.600, con tutto quanto ne consegue in termini di consumi e inquinamento. La nuova Mercedes Classe E è una vera ambasciatrice di tecnologie per la sicurezza. È come avere un aiutino anti stanchezza o distrazione, ché l’auto è in grado di frenare, decelerare, accelerare e sterzare. Da sola.

Bellissimo il vecchio Van 319 del 1956, con le sue linee tondeggianti che richiamano alla mente vecchi film d’epoca e scorribande da figli dei fiori. Anche in questo caso il confronto con il nuovo Sprinter è insostenibile, per consumi, prestazioni e interconnessione, argomento quest’ultimo molto importante per tutti i mezzi da lavoro. Truck compresi, come l’ultimo Actros, un gigante che consuma il 90% in meno rispetto all’antesignano LP 1620 degli anni 60, e con emissioni di particolato praticamente inesistenti.