Visti gli ultimi risultati, sono da prendere con le molle; ma secondo gli ultimi sondaggi sul referendum costituzionale del 4 dicembre il fronte del No sta guadagnando punti. Secondo la rilevazione Ipsos per il Corriere della sera, sarebbe al 55% contro il 45% di sì; 41% di No contro 34% di sì è invece l'esito del sondaggio Demos per la Repubblica, mentre Piepoli per La Stampa dà il No al 54% contro il 46% di sì.
Se le percentuali sono molto "ballerine" da un sondaggio all'altro, emerge invece chiaramente il fatto che saranno decisivi quegli indecisi che rappresentano ancora un'alta percentuale di votanti: il 13% secondo Ipsos, il 25% secondo Demos, il 24% secondo Piepoli. Ma emerge anche con grande forza che una buona parte di italiani non andrà ai seggi: secondo i sondaggi Ipsos il 46,5% degli aventi diritto al voto se ne resterà a casa, mentre stando a Nicola Piepoli "la maggioranza della popolazione andrà a votare. Non si tratterà del 90%, come dice il nostro sondaggio, ma probabilmente si supererà il 50% e potremmo arrivare a 30 milioni di voti validi".
Un referendum su Renzi? - Altra particolarità che emerge è che l'appuntamento con le urne viene interpretato sempre più come un referendum su Renzi e sempre meno sulla Costituzione: secondo i dati Demos, se a settembre il 26% degli intervistati riteneva che si trattasse di un voto sulla riforma della costituzione e il 57% lo interpretava invece come un referendum sul premier, ora le percentuali sono diventate rispettivamente del 25% e del 62%. E ancora, stando al sondaggio Ipsos c'è stato un progressivo calo del fronte del Sì tra gli elettori dei partiti di opposizione: "rispetto a ottobre - scrive il sondaggista Nando Pagnoncelli sul Corriere - il Sì passa dal 40% al 31% tra gli elettori di Forza Italia, dal 21% al 13% tra quelli della Lega e dal 19% al 15% tra i grillini".