Claire Fielding, mamma inglese di Bolton, soffriva da tempo di acufene, fastidioso disturbo uditivo che le creava sofferenza. Così per 14 anni si è somministrata quotidinamente una cura "fai-da-te" a base di mezza bottiglia di vino e di quattro grammi di cocaina. Il cocktail micidiale, alla fine, è stato letale e così lo scorso 22 luglio è stata trovata in punto di morte dal compagno di sempre, James Goodyear. Purtroppo la donna è morta in ospedale.
"Era mattina, sentivo la sua sveglia suonare ma lei non si alzava. Sono salito in camera da letto e l'ho trovata che respirava a fatica e con le labbra violacee. L'ho aiutata ad alzarsi, mi ha chiesto di chiamare un'ambulanza ed è uscita a prendere un po' d'aria fresca. Poi la situazione è peggiorata, e una volta giunti in ospedale non è stato possibile salvarla", ha dichiarato l'uomo ai media inglesi.
Inoltre, il quarantunenne ha ammesso di aver sempre saputo che la donna assumeva cocaina per alleviare il dolore ma che ne ignorava l'eccesso e che soprattutto ignorava ciò che stava realmente attraversando. "Non mi ha mai detto veramente tutto quello che le passava per la testa”, ha confessato.
E' intervenuto anche il medico della donna, il dottor Anidinta Paul del Royal Bolton Hospital che ha dichiarato di aver messo in guardia la donna dai pericoli dell'uso di cocaina, anche durante l'ultima visita a maggio, ma che quest'ultima si era sempre mostrata non curante.