"L'Ue può morire a causa dell'avanzata dell'estrema destra e la vittoria di Trump in America ha dimostrato che è possibile". Non ha usato mezzi termini il premier francese Manuel Valls, intervenendo a Berlino a un convegno economico. Valls porta ad esempio il Front National in Francia e mette in guardia dall'avanzata dei valori anti-europeisti paventando il crollo dell'Unione: "Per questo - afferma - i progetti europei hanno bisogno di una nuova forza".
Il quadro politico francese Il premier francese considera la possibilità che Marine Le Pen possa realmente vincere le elezioni presidenziali del prossimo aprile. "Tutti i sondaggi dicono che la candidata Le Pen sarà presente al ballottaggio. Ciò significa che l'equilibrio della vita politica francese cambierà totalmente", sottolinea Valls. Di fronte all'avanzata dei populismi, il premier ha difeso l'idea di una "mondializzazione al servizio dei popoli" per rispondere alla loro rabbia. Soprattutto, ha fatto un appello all'Europa ad "uscire dall'innocenza" in materia di commercio internazionale, e per quanto riguarda l'immigrazione a dire con chiarezza "chi può e chi non può entrare e restare" sul suolo europeo.
Sembra dunque scontato che il Front National arriverà al ballottaggio. Del resto non sarebbe la prima volta: era già successo nel 2002 quando Jean-Marie Le Pen, il fondatore e leader storico nonché padre di Marine, aveva superato al primo turno il socialista Jospin arrivando a sfidare il gollista Chirac, che poi vinse clamorosamente. Ma gli scenari sono cambiati in questi anni e la possibilità che il Front, ora rinvigorito e "ringiovanito" con la leadership di Marine, rischia veramente di arrivare all'Eliseo, come non ha escluso lo stesso Valls. D'altra parte, in questo momento è l'unico partito di peso ad avere un candidato pronto per le elezioni. Di recente, la Le Pen ha lanciato la sua campagna elettorale con lo slogan "In nome del popolo " e l'insegna "Marine Presidente" accompagnata da una rosa blu. I socialisti e i loro alleati decideranno in occasione delle primarie programmate per fine gennaio, a cui peraltro Valls dovrebbe gareggiare. Mentre il centrodestra lo deciderà imminentemente durante le primarie di coalizione fissate per il 20 e il 27 novembre.
Le Pen, la guerra in famiglia Proprio mentre il premier francese stava facendo il suo discorso a Berlino, è arrivata la notizia che la giustizia francese ha convalidato oggi l'esclusione di Jean-Marie Le Pen dal Front National in quanto membro del partito. I magistrati hanno riconosciuto, però, il suo statuto di presidente onorario del partito, che fondò negli anni Settanta e che rappresentò in prima persona fino al 2011, oltre al diritto a un risarcimento di 15.000 euro da parte del Front per avergli impedito di svolgere nell'ultimo anno queste funzioni.
La sentenze potrebbe rappresentare la fine della battaglia giuridica tra l'anziano leader e la figlia Marine. Le origini della diatriba familiare risalgono all'aprile del 2015 quando l'uomo rilasciò per l'ennesima volta delle dichiarazioni sconcertanti sulle camere a gas che gli costarono l'espulsione da parte del comitato esecutivo del FN. L'estromissione del padre dal partito "familiare" è in linea con la strategia portata avanti negli ultimi 5 anni da Marine che ci tiene a riscattare l'immagine del Fronte davanti al paese, dando un taglio netto col passato politico discutibile e ingombrante di Jean-Marie. I risultati delle ultime tornate e i sondaggi attuali le danno sicuramente ragione.
Sulle parole di Valls interviene Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova : "Leggere che finalmente un governante europeo si è accorto della forte spinta identitaria di partiti nazional popolari europei - dice - è di sicuro la conferma che il lavoro di movimenti come noi o l'europeo APF sta portando dei concreti frutti. La spinta identitaria che i movimenti nazional rivoluzionari europei stanno con decisione affermando è l'unica via d'uscita da questa situazione attuale che è di sicuro crisi sociale".