Renzi: battaglia in Europa per promuovere crescita, basta austerity
"Basta con l'austerity e con la burocrazia. Abbiamo sprecato troppo tempo in passato e qualcuno ha dimezzato gli investimenti pubblici in Italia"
"Stiamo facendo una battaglia in Europa. La bandiera dell'Europa è qui con noi e la teniamo al nostro fianco ma l'Europa faccia il suo mestiere, che è promuovere la crescita, investire sul futuro e non solo in burocrazia". Lo ha affermato il premier Matteo Renzi, aggiungendo: "Per troppo tempo abbiamo sprecato tempo perché qualcuno ha pensato di far vincere la cultura dell'austerity, e quindi ha dimezzato gli investimenti pubblici in Italia".
"Un ragionamento filosofico suicida - ha precisato il presidente del Consiglio intervenendo nel cantiere della statale Agrigento-Caltanissetta per l'inaugurazione di una galleria -, che ha portato la riduzione di 20 miliardi di finanziamento. Non lasceremo che l'Italia commetta gli errori del passato quando si è deciso di tagliare sulle opere pubbliche perché chi taglia sulle opere pubbliche sta tagliando il suo futuro, la sua possibilità di crescita".
"Se riparte anche il Sud diventiamo la locomotiva d'Europa" - Renzi ha poi sottolineato che, "se per la prima volta dopo anni l'Italia ha fatto registrare un Pil superiore a Francia e Germania, questo è l'indice che una parte del Paese si è già rimessa in moto. Se riusciremo a far ripartire anche il Sud, siamo in condizione di diventare la locomotiva d'Europa".
Il premier ha poi ricordato gli ultimi dati: "650mila posti in più col Jobs Act, 700mila inattivi in meno, la Cig che crolla. Ma accanto a questi numeri, registriamo ancora una grande differenza tra Nord e Sud".
Soldi per il Sud - Oggi però, ha affermato, con la firma dell'accordo quadro sulle infrastrutture, "i 470 milioni di euro sbloccati sono un passo in avanti gigantesco per le strade di questa Regione. E' come se la bella addormentata si fosse svegliata. Non c'è stato bisogno del bacio del principe Delrio, c'è stato bisogno di serietà e rigore". E' fondamentale investire in infrastrutture, dichiara il presidente del Consiglio. "Chi taglia sulle opere pubbliche sta tagliando il suo futuro e la sua prospettiva di crescita. C'è stata e purtroppo c'è ancora una cultura in Italia per cui se ci sono problemi sugli appalti si arrestano i lavori. Per me si devono arrestare i ladri. Altrimenti continueremo ad avere un gap infrastrutturale". Dunque "ben venga il lavoro su questo cantiere, i soldi ci sono, gli alibi stanno a zero. Se finalmente daremo tempi certi e responsabilità su chi decide, avremo fatto una grande opera".
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