"STANCHI DI AMBIGUITA' UE"

L'Italia blocca la revisione di bilancio dell'Ue per il 2014-2020

Il premier: "Non costruiranno muri con i nostri soldi". Il sottosegretario Gozi: "Dall'Europa contraddizioni, ambiguità e promesse non mantenute". Ma la presidenza Ue: "Avanti lo stesso"

L'Italia ha deciso di bloccare la revisione di medio termine del bilancio pluriennale dell'Unione europea per il 2014-2020. Lo ha annunciato a Bruxelles il sottosegretario agli Affari Europei, Sandro Gozi, precisando che "mancano garanzie per l'aumento di risorse "a favore delle nostre priorità". "Siamo molto stanchi delle ambiguità e delle contraddizioni europee. Siamo molto stanchi di un'Europa che dice alcune cose e poi non le fa", ha aggiunto.

Renzi: "Non costruiranno muri coi nostri soldi" - Gozi ha spiegato di aver posto insomma la riserva dell'Italia alla revisione del "quadro finanziario pluriennale" dell'Ue. Si tratta di un segnale chiaro del fatto che Renzi fa sul serio quando minaccia il veto al bilancio comunitario. "Bruxelles - ha sottolineato il premier - voleva lasciare i siciliani a farsi carico dell'immigrazione e della complessità della vicenda. E poi riempiono di soldi i Paesi europei che non accettano non soltanto un accordo che loro hanno firmato, ma con i nostri soldi alzano i muri".

Di Maio a Tgcom24: "La solita pantomima" - Ma l'esponente del M5s Luigi Di Maio attacca sostenendo ai microfoni di Tgcom24 che si tratta "della solita pantomima: Renzi finge di litigare con Bruxelles e poi firma tutto".

Presidenza slovacca Ue: "Rispettiamo riserva Italia, ma andiamo avanti" - Nonostante la "riserva" dall'Italia, la presidenza slovacca di turno ritiene di "aver raggiunto un ampio consenso" e, pur "rispettando" la posizione di Roma e "l'astensione del Regno Unito", presenterà l'accordo al Parlamento europeo. L'annuncio è stato fatto dal sottosegretario slovacco per gli Affari europei Ivan Korcok, che ha sottolineato: "Ci saranno 6 miliardi in più per migranti, sicurezza, disoccupazione". Il quadro finanziario pluriennale, al contrario del bilancio annuale, può essere approvato solo all'unanimità, e quindi ogni Stato membro ha un diritto di veto.

Preannuncio di veto - Per ora, più che un veto vero e proprio, quello italiano è un preannuncio di veto. "L'Italia si oppone alla revisione del bilancio pluriennale - ha detto il sottosegretario Gozi -. Il veto si pone quando c'è una votazione formale, che oggi non è prevista, quindi il termine giusto per il momento è 'riserva', e noi abbiamo posto la nostra riserva". Gozi ha aggiunto che "siamo stati l'unico Paese a farlo, bloccando di fatto la visione di medio periodo" che era stata proposta.

"Promesse non mantenute" - L'Europa, ha poi ricordato, "in questi mesi ha parlato di sicurezza e di immigrazione, di fare di più contro la disoccupazione giovanile e di diventare meno tecnocratica, di essere capace di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini".

E invece, nella discussione in corso, si prospettano tagli "su immigrazione e sicurezza, sulle risorse europee per giovani, sulla lotta contro disoccupazione giovanile, su un programma di successo come Erasmus o su Horizon 2020", il programma comunitario di ricerca. "Non posso assolutamente accettare riduzioni e tagli su questi punti" ha continuato, aggiungendo di non ritenere "che si sia arrivati a un compromesso accettabile" neanche su "un altro punto, relativo alla flessibilità del bilancio Ue, alla sua maggiore capacità di reagire alle crisi".

"Ci auguriamo - ha poi puntualizzato - che la nostra posizione spinga l'Ue a essere più coerente con se stessa e a mettere a disposizione più risorse per queste priorità politiche. E non a parlarne senza metterci le risorse adeguate: a mettere i soldi dove mette le parole. Vogliamo che l'Europa si svegli davvero, e che su certi punti ci siano dei veri progressi".