BOCCIATO ONIDA

Referendum, respinti a Milano i ricorsi sul quesito del 4 dicembre

Il giudice civile di Milano, Loreta Dorigo: "Nessuna manifesta lesione del diritto alla libertà di voto degli elettori"

Sono stati respinti i due ricorsi presentati a Milano sul referendum riguardanti il quesito posto nella consultazione. Il giudice civile Loretta Dorigo li ha rigettati evitando rinvii o complicazioni. A prepararli erano stati l'ex presidente della Corte Costituzionale, Valerio Onida, e un pool di legali, che contestavano il mancato obbligo di spacchettamento del quesito se ci sono più temi, come nel caso della consultazione del 4 dicembre.

Nelle motivazione, il giudice ha precisato che il Tribunale "non ritiene di ravvisare una manifesta lesione del diritto alla libertà di voto degli elettori per difetto di omogeneità dell'oggetto del quesito referendario".

"Lo spacchettamento snatura il quesito" - La "natura oppositiva del referendum costituzionale" verrebbe "a mancare, e ad essere irrimediabilmente snaturata laddove si ammettesse la parcelizzazione dei quesiti", afferma il magistrato. Per la Dorigo "il referendum nazionale non potrà che riguardare la deliberazione parlamentare nella sua interezza".

E' la stessa Costituzione all'articolo 138, spiega ancora il giudice, "a connotare l'oggetto del referendum costituzionale come unitario e non scomponibile". "E' del tutto evidente - si legge ancora nell'ordinanza - che competerà a ogni singolo elettorale formulare una valutazione complessiva di tutte le ragioni a favore e di quelle contrarie di tutte le parti di cui è composta la riforma, insieme considerate, esprimendo infine un voto sulla base della prevalenza del giudizio favorevole o sfavorevole formulato in ordine a talune sue parti, ovvero, secondo ogni altra valutazione".

La legge prevede che la Corte Costituzionale possa esercitare un potere di sospensione del referendum solo nel caso dei conflitti tra Stato e Regione. Onida, invece, in udienza aveva affermato che la Consulta avrebbe potuto decidere anche in questo caso di sospendere la consultazione. Opzioni ormai tramontate, vista la bocciatura da parte del giudice Lorella Dorigo.